Pacifista, giornalista, scrittore, poeta, difensore dei diritti dei migranti, dei rifugiati, dei rom, dei palestinesi, dei curdi e di altre minoranze oppresse. Questo e tanto altro era Dino Frisullo, nato a Foggia il 5 giugno 1952 e prematuramente scomparso a Perugia, il 5 giugno 2003. Sono passati già dieci anni dalla sua morte. Ma la sua voce, le sue battaglie, i suoi insegnamenti continuano ad essere vivi. E sul sito di peacelink Alessio Di Florio evidenzia che “ci mancano militanti come Dino, capaci di percorrere prima degli altri sentieri inesplorati e illuminando come lampade il percorso collettivo. Sentieri dove Dino incontrava uomini e donne assetati di libertà, di giustizia, di uguaglianza come lui. Uomini e donne in cerca dell'umanità perduta. Migranti, senza patria, kurdi, palestinesi, gli ultimi e gli emarginati del mondo erano i suoi fratelli e le sue sorelle, erano la sua Patria”.
UNA PIAZZA O UNA STRADA PER DINO Ma a ricordare Dino Frisullo sono tutti i siti che si occupano di diritti, di immigrazione, di sociale. Mentre a Foggia ci ha pensato il giornalista Giovanni Dello Iacovo a ricordare la figura del pacifista e difensore delle minoranze. In occasione del decennale della sua scomparsa, infatti, Dello Iacovo ha promosso una petizione on line per intitolare una piazza o una strada foggiana a Dino Frisullo. “Sono trascorsi 10 anni dalla scomparsa del giornalista, scrittore, pacifista e difensore dei diritti umani nato a Foggia. Un tributo alla sua figura sarebbe importante nel momento in cui si è riaccesa la discussione pubblica su cittadinanza, immigrazione, diritti civili e democrazia”.
LA PETIZIONE ON LINE Per questo, in questi giorni è possibile firmare sulla piattaforma change.org la petizione che sarà consegnata nelle mani del sindaco di Foggia, Gianni Mongelli. La richiesta è chiara: “Proponiamo di intitolare una strada o una piazza foggiana a Dino Frisullo, nato a Foggia il 5 giugno 1952 e prematuramente scomparso a Perugia, il 5 giugno 2003. Giornalista, scrittore, pacifista e difensore dei diritti umani, è stato interprete e testimone diretto delle lotte per i diritti civili dei migranti e, più in generale, per la causa delle minoranze (a partire da quella kurda)”. Sarebbe un gesto importante per la città di Foggia, un ricordo prezioso per una figura che a distanza di tanti anni viene commemorata in molte città italiane, su siti di informazione, ma non in quella che gli diedi i natali.
IL RICORDO DI MICROMEGA Tra coloro che in questi giorni hanno reso omaggio a Dino Frisullo, anche Annamaria Rivera sulle pagine di MicroMega: “La sua propensione a ‘guardare il mondo, anche il nostro, con gli occhi degli altri’ – per citare una frase sua – era il frutto, razionale ma anche emotivo e sentimentale, di un impegno che non aveva espunto l’empatia e la pietas, e che si nutriva di rigore morale, conoscenza, lungimiranza politica: impegno intransigente fino all’ostinazione, totalizzante e generoso fino al sacrificio di sé. Una delle lezioni che Dino ci ha lasciato è che per comprendere il ‘fenomeno’ dell’immigrazione e degli esodi contemporanei, il ‘problema’ dei rom o dei rifugiati, le ‘questioni’ curda o palestinese, e per andare al di là delle visioni convenzionali, occorre dapprima abbandonare lo sguardo che esteriorizza e oggettivizza, e cercare di assumere lo sguardo del migrante, del rom, del rifugiato, del curdo, del palestinese. Insomma, per fare politica bisogna fare inchiesta; e per fare inchiesta occorre condividere ‘anche solo per un attimo, una parte delle loro vite’, e così conferire senso e valore alle loro piccole storie in cui è racchiuso il senso della grande storia.