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Unifg, "in segreteria Studi Umanistici regna il caos: tasse pazze, esami spariti e mail bloccate" LA DENUNCIA

Lo sfogo di uno studente: “È così da anni, prenotare gli appelli è una lotteria”

“In questo tempo di sacrifici, di compromessi e di speranza per un domani migliore sono cambiate tante cose per la scuola e per l’università. C’è una cosa, però, che è rimasta invariata e dà a noi studenti del Dipartimento di Studi Umanistici una sensazione familiare: l’assoluto incubo di ogni rapporto con la segreteria, che sia segreteria didattica o studenti”.

PROBLEMI IN SEGRETERIA. Inizia con un tocco di amara ironia lo sfogo di Giorgio Castriota Skanderbegh, studente del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Foggia, che lamenta l’assoluta inefficienza degli uffici amministrativi delle segreterie. “La situazione – racconta - si è sempre mossa in un intervallo tra il disastroso e l’appena accettabile. Negli ultimi mesi, poi, si sono verificati disguidi uno dietro l’altro. Tra i più gravi – segnala il giovane universitario - quello riguardante il piano di studi che ogni studente deve compilare e inviare telematicamente alla segreteria per l’approvazione.

ESAMI SPARITI E RITARDI NEL PIANO STUDI. La stragrande maggioranza dei ragazzi - si sfoga - non ha ricevuto risposta e si trova persa nel limbo di un piano non approvato, che rende impossibile prenotare e (figuriamoci) sostenere gli esami”. Ma non basta. “Ci sono quelli, come il sottoscritto – aggiunge Giorgio - che avevano il piano approvato da tempo, in certi casi anche da anni, e che si sono ritrovati con esami spariti, altrettanto quindi impossibilitati a prenotare e perfino a vedere le date degli appelli. Ritardi di questo genere” tiene a evidenziare l’allievo “possono significare dover perdere una sessione di laurea con tutto ciò che ne consegue in termini economici nel ritardo all’accesso a una laurea magistrale, a una specializzazione o al ritardo nella ricerca di una casa se fuori sede”.

LE MAIL BLOCCATE. Negli ultimi tempi, inoltre, il problema deve essersi esteso, causando inevitabili malumori tra gli studenti. Secondo quanto riferisce Giorgio, “la segreteria ha cominciato a bloccare gli indirizzi email degli studenti”. Lo hanno potuto constatare quando si sono visti “recapitare un simpatico avviso con il disegno di un semaforo rosso”. La segreteria di un ente pubblico, insomma, “blocca la comunicazione con i suoi utenti, i quali pagano regolarmente le tasse per frequentarla”.

TASSE PAZZE. E a proposito di tasse, il problema è anche direttamente economico. Racconta Giorgio che “molti tra studenti e studentesse si sono trovati importi di tasse spropositati perché la segreteria, evidentemente, ha avuto problemi a registrare le certificazioni ISEE presentate per tempo e quindi a calcolare gli importi corretti”. Per tale motivo “la stessa università ha dovuto prorogare il termine per il pagamento della prima rata dalla data iniziale del 31 dicembre al 15 gennaio prossimo”.

PROBLEMI IRRISOLTI. Non si tratta di un semplice sfogo, tiene ancora a precisare lo studente universitario. A quanto pare “la situazione prosegue da anni, per ogni aspetto che riguarda le segreterie: ritardi nella presentazione della richiesta di laurea; mancate risposte alla domanda di consegna della pergamena; orari di lezioni sovrapposte e che costringe gli studenti a slalom, scuse ai professori, rinunce; richieste inevase, email ignorate, risposte che, quando arrivano, sono a metà, o sono semplicemente l’indicazione di “quell’altro” a cui ci si deve rivolgere, perché non è mia competenza”. E, anche negli anni addietro, prima dell’informatizzazione la situazione era la stessa: sportelli aperti solo un’ora al giorno con file chilometriche e impiegati rigidi. Le associazioni studentesche sono state interessate ma le risposte giunge sono vaghe e chiedono di avere ulteriore pazienza fino a febbraio: peccato che intanto a gennaio siano in programma vari appelli. “Mi sento di parlare anche a nome delle mie colleghe e dei miei colleghi quando dico che noi studenti siamo felici di adempiere ai nostri doveri, e nei tempi stabiliti” conclude Giorgio. “In cambio vorremmo soltanto la normale amministrazione, e conservare un buon ricordo di questa parte della nostra vita”.

di Redazione 


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