Le vacanze dei foggiani nel tempo: Evoluzione della specie… IL RICORDO
La rubrica firmata da Salvatore Aiezza
Cambiano i tempi e le abitudini. Anche quelle dei foggiani, Le vacanze sono cambiate eccome, in questi ultimi decenni. Oggi la settimana nei villaggi turistici, in albergo, sulle spiagge mediorientali, tipo Sharm el Sheikh, che è come andare a Siponto… per poi dire che sei stato in Egitto ma dell’Egitto non hai visto nemmeno l’ombra.. è diventata alla portata di tutti. Famiglie intere: padri madri, figli e suocere al seguito riempiono le rosse spiagge egiziane dove, con pochi euro puoi conquistare la tua settimana di vacanze... “all comprensive”. Ma un tempo? e già... un tempo! Non era così. Le vacanze non erano alla portata di tutti e rispecchiavano le classi sociali alla quale si apparteneva.
I POVERI. Nelle famiglie meno abbienti le mamme più premurose risparmiavano sulla spesa e sugli acquisti futili, e mettevano da parte, in grossi salvadanai a forma di porcellino, ma più spesso nelle lunghe calze da donna, le cento, duecento e, se possibile, le cinquecento lire. All’arrivo dell’estate , come un rito, tutta la famiglia si riuniva intorno al tavolo della stanza buona e… “zacchete!” un colpo secco, e fuori tutti i soldini messi da parte. Il “raccolto” spesso era sufficiente per affittare una casa a Margherita di Savoia o Manfredonia . Ah! le mamme di una volta!!!
IMPIEGATI E OPERAI. Le famiglie degli impiegati e egli operai delle grandi industrie del nord fittavano invece, con largo anticipo, la casa a Francavilla,Silvi Marina o… più su, sino a Roseto o San Benedetto del Tronto. In genere era il mese di agosto, quando chiudevano le fabbriche e centinaia di treni speciali riportavano a sud i nostri concittadini che, riunita la famiglia e caricata la vecchia millecento ,ripartiva per l’agognata meta.Ovviamente si portavano tutto il necessario, sicché la casa al mare era una succursale di quella foggiana. Non esistevano a quel tempo bollini rossi o neri ad indicare i giorni consigliati per il viaggio. Si partiva e basta!. Il primo agosto, come d’incanto, tutte le casemarine che sino al giorno prima erano desolatamente vuote, diventavano improvvisamente animate e vive. La presenza degli affittuari era poi immediatamente riconoscibile e si distingueva da quella dei proprietari, a parte che per l’esponenziale numero degli “occupanti” delle case, spesso in sovrannumero a quelli previsti e che si arrangiavano a dormire anche per terra su materassi che venivano caricati sul tettuccio delle macchine; anche per alcuni riti irrinunciabili: -Quello della fornacelle che immancabilmente la sera si accendeva per arrostire ogni ben di Dio; il capofamiglia che si riconosceva per la pancia prominente appena coperta da una canotta di due taglie più piccola che metteva ben in evidenza il pancione; la radio accesa con le canzoni napoleone e degli anni 60 ( quelli allora..in corso..) che andavano alla grande.
I BENESTANTI. Vi erano, poi, le famiglie benestanti che possedevano la “villetta” a Siponto , sul Gargano o e, molti, anche nelle marche e Abruzzo. Questi già dal mese di maggio non si perdevano nemmeno un week end ; frequentavano il lido “in” e la sera… si mangiava in pizzeria o al ristorante. La fine della… ”catena” di villeggianti terminava con i famosi “pendolari” del Foggia/Siponto o Foggia/Chieuti. Andavano e tornavano nella stessa giornata; sin dal mattino presto facevano un chiasso infernale con gli zoccoli di legno, allora in uso, che “ticchete... tacchete… ticchete… tacchete...” battevano sull’asfalto producendo un terribile rumore che svegliava mezza Foggia... portando al seguito : ombrelloni, sedie sdraio, frigo bar, gonfiabili vari ecc... come facessero resta ancora oggi un mistero!
LE VACANZE SIMULATE. Ma la “Leggenda” e le “dicerie” nostrane, raccontano anche di interi nuclei famigliari, impossibilitati a fare qualsivoglia tipo di vacanze che, contagiate dai difetti più atavici dei foggiani, quelli della “Invidia” ed “emulazione” , si rinchiudevano in casa per intere settimane, dopo aver raccontato a tutto il vicinato che sarebbero partiti per le vacanze, in luoghi immaginari. Persiane rigorosamente chiuse, generi alimentari acquistati con largo anticipo, bambini mandati dai nonni o zii o tenuti rigorosamente… al bavaglio, automobile “nascosta” in stradine poco accessibili. L’ultimo giorno, al mattino presto, uscivano tutti sul pianerottolo e, facendo di proposito un gran casino, per richiamare ii vicini, fingevano di rientrare a casa e per tutto il giorno raccontavano le loro fantomatiche avventure estive. Buone Vacanze a tutti.
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