La volta scorsa era stato intercettato di passaggio, in tour per la Puglia e il sud Italia e, trascinato dalle vibrazioni di un pubblico caldo e attento, s'era dilungato un po' più del previsto. Com'è evidente nella fotografia che fa da corredo a questo articolo infatti, alle ore 2.00, lo Zapoj Risto-Pub era ancora intorno a Fabio Mariani, il quale dopo oltre due ore di musica concedeva, inesausto, un terzo set a sorpresa. Motivo? “Perché 'sto calore a Roma se lo sognano” - come disse, alla lettera. Venerdì 24 gennaio, il chitarrista nuovamente allo Zapoj di via Grecia.
SI COMINCIA ALLE 16, CON UNA MASTERCLASS. Questa volta uno dei jazzisti e didatti più importanti d'Italia torna a Foggia per un'intera giornata di musica live, a partire dal pomeriggio e finendo, naturalmente, con l'ormai consueto appuntamento del Venerdì Jazz allo Zapoj. Si comincia infatti alle ore 16, sempre dai locali del risto-pub di Foggia (Macchia Gialla), con una MasterClass collettiva “orientata a far comprendere la 'verità' su una serie di aspetti importanti riguardanti l'improvvisazione, l'accompagnamento, l'importanza dell'armonia, della visione geometrica della chitarra...” riprendendo alla lettera, ancora una volta, quanto sostenuto da uno dei più seguiti didatti italiani, di recente autore anche di un volume tecnico molto interessante: "Trattato di Chitarra Contemporanea Vol.1" (uno dei tanti seguiti del best-seller “Trattato di chitarra jazz”, edito nel lontano '84 e divenuto una sorta di “bibbia” nel suo genere). Al centro dello stage inoltre, particolare attenzione anche nei confronti del suono, inteso in tutte le sue sfaccettature: l'importanza del tocco, della pulizia, oltre che dell'equipment da usare nelle performance e molto altro (per informazioni e prenotazioni alla MasterClass: 328.33.62.871 oppure 328.12.75.036; iscrizioni a numero chiuso).
ALLE 22 IL CONCERTO. Alla sera poi, a partire dalle ore 22.00 (e chissà fino a che ora, questa volta!), il chitarrista Fabio Mariani si esibirà in concerto con Gerry Ruotolo alle tastiere, Luciano Pannese al basso e Luigi Di Napoli alla batteria. Standard jazz, bossa, be-bop e hard-bop, qualche tocco di blues e varie divagazioni sul tema, per un musicista e compositore di fama internazionale, tra le altre cose fondatore dell'Università della Musica e forte di importantissime performance e collaborazioni nel corso della sua lunga carriera: da Claudio Baglioni a Renato Zero, passando per Jeff Berlin, Danny Gottlieb, Roberto Gatto, Stefano Di Battista, Rosario Giuliani e Danilo Rea, fino a Scott Reeves, Ray Anderson, Richard Smith, Max Ionata, Pippo Matino, Enzo Pietropaoli, Nicki Nicolai e moltissimi altri.