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Venti sindaci "senza fascia" per salvare il Tribunale di Lucera

La protesta è arrivata sul tavolo del prefetto

 

Le forze politiche del territorio fanno fronte comune per salvare il Tribunale di Lucera. Il presidio giudiziario del centro federiciano, infatti, non c’è nella “mappa” della giustizia italiana disegnata dal ministro della Giustizia Paola Severino. Il tribunale di Lucera rischia di essere soppresso insieme ad altri 36 palazzi di giustizia dislocati sul territorio italiano, che saranno cancellati insieme alle relative 220 sezioni distaccate. Ma i sindaci, i cittadini ed i rappresentanti della Capitanata in Parlamento non ci stanno, e sono numerose le forme di protesta messe in atto per salvare l’importante istituzione del territorio, a servizio di 32 comuni e di circa 180mila abitanti. 

 

Marcia su Foggia. Ieri pomeriggio, l’ultima protesta; ultima, almeno in ordine di tempo. Una protesta simbolica, ma dal forte peso politico che è arrivata sul tavolo del neo prefetto di Foggia, Luisa Latella, che ha incontrato una delegazione di 20 comuni del Circondario di Lucera e di un rappresentante della cittadinanza del centro federiciano. A guidare la delegazione (composta da sindaci o delegati dei comuni di Alberona, Biccari, Cagnano, Carlantino, Casalnuovo, Carpino, Celenza Valfortore, Celle, Monteleone, Pietra Montecorvino, San Marco la Catola, Serracapriola, Peschici, Vico del Gargano, Apricena, Rodi Garganico, Castelnuovo, Torremaggiore e Troia), il primo cittadino lucerino, Pasquale Dotoli.
La protesta. I sindaci hanno consegnato al prefetto Latella le proprie fasce tricolore. “Siamo qui nel tentativo estremo di salvare il nostro Tribunale ”, spiega Dotoli, mentre sul tavolo della prefettura sviene “svuotato” uno scatolo contente 2760 tessere elettorali che altrettanti cittadini Lucera hanno voluto consegnare. "Si tratta di cittadini che si vedono annullati nel proprio diritto di voto - ha spiegato Raffaele Preziuso, presidente del comitato per la difesa della legalità in Capitanata - perché questo provvedimento non rispetta le istanze e le necessità del nostro territorio”. Un territorio difficile, sia per la riconosciuta pericolosità della criminalità organizzata che per la geografia, complessa e composita. Obiettivo della protesta è quello di provocare una crisi istituzionale che coinvolga direttamente l'esecutivo nazionale,  costretto a quel punto a nominare tanti commissari straordinari quanti sono i comuni del circondario lucerino.
La richiesta dei sindaci. La delegazione dei primi cittadini ha chiesto al prefetto Latella di intercedere per conto loro per avere un incontro con il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, che in passato aveva espresso parole lusinghiere circa l’attività svolta dal tribunale lucerino, soprattutto nei confronti delle azioni a contrasto della criminalità organizzata, realtà presente e radicata in alcuni comuni del Circondario, come la cosiddetta mafia garganica. Il “sentore comune”, infatti, è che il Governo adotti “due pesi e due misure” perché proprio la presenza nel territorio di gruppi criminali pericolosi ed organizzati ha rappresentato l’elemento che ha “salvato”, ad esempio, alcuni presidi giudiziari della Calabria e della Sicilia. Inoltre, qualora tale razionalizzazione venisse varata si prospetterebbero tempi duri anche per il tribunale di Foggia sul quale dovrebbe gravare la giurisdizione dell’intera provincia.
L’impegno del Prefetto. Il commissario di Governo, Luisa Latella, ha confermato il suo impegno  a favore del Tribunale di Lucera, “una istituzione che dalla sua parte ha i numeri giusti”, quelli snocciolati poco prima dal presidente dell'Ordine degli avvocati di Lucera, Giuseppe Agnusdei. “Mi rendo assolutamente conto della situazione – ha spiegato il Prefetto – e capisco la vostra preoccupazione perché capisco cosa possa significare togliere quello che per voi è un riferimento istituzionale, una bandiera per un territorio in cui i riferimenti istituzionali sono pochi e lo Stato lo si sente, a volte, lontano”. “Ho già parlato con il sindaco e con la vostra deputazione – conclude - e mi impegno a presentare al ministro degli Interni il documento che voi avete redatto e sottoscritto”.

di Redazione 


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