Dopo i tre giorni di sciopero effettuati lo scorso mese di dicembre, i benzinai tornano sul piede di guerra lasciano aperta la vertenza contro il distributore della Coop colpevole di effettuare una "concorrenza sleale". La Faib Confesercenti, infatti, ha scritto al presidente della Camera di Commercio di Foggia, Fabio Porreca, indicando gli argomenti da mettere sul tavolo "per un corretto confronto con le compagnie petrolifere operanti in provincia di Foggia al fine di garantire i benefici della concorrenza sull’intero sistema provinciale della distribuzione di carburanti e per consentire che gli sconti possano essere praticati a beneficio di tutti i cittadini".
LE RICHIESTE Di conseguenza, la Faib Confesercenti chiede al vertice della Camera di Commercio: "Parità di condizioni competitive; garanzia della piena concorrenza tra tutti gli operatori; rispetto degli accordi sindacali e dei margini pattuiti; intangibilità del margine; difesa del lavoro e del diritto alla giusta remunerazione; rispetto della normativa di settore (L.32/98, L.57/2001,L.27/2012)". Segnalazioni resesi necessarie "per discutere circa la grave crisi dei gestori di carburanti della Provincia di Foggia causata dalla politica dei prezzi in extra-rete praticata dalle compagnie petrolifere".
FUTURO NERO Nelle assemblee che si sono svolte nei mesi precedenti, i benziani avevano rivendicato che "le compagnie petrolifere riforniscono la Grande Distribuzione a prezzi enormemente inferiori, ricorrendo a pratiche di concorrenza sleale, abusando del proprio ruolo dominante, spingendo alla chiusura e al fallimento i nostri punti vendita. La città e la provincia rimarranno senza servizio carburanti, strangolati dalla politica commerciale praticata dall’Ipercoop, grazie al rifornimento delle compagnie che ai gestori invece chiedono prezzi alti. Le aziende petrolifere avanzano richieste onerose di adesione a politiche commerciali, mentre praticano sconti alla GDO, mettendo fuori mercato i gestori. Assistiamo a politiche che producono solo perdite e impoverimento dei benzinai, con un permanente ed arrogante saccheggio dei nostri diritti e delle nostre gestioni economiche".