La BioEcoagrim non passa, anzi rilancia pronta ad accaparrarsi “il piatto”. L’azienda lucerina, nell’occhio del ciclone per 
la puzza che ha rovinato l’estate a molti foggiani, ha inviato nei giorni scorsi sul tavolo della Regione, della Provincia e degli Enti deputati al controllo (Arpa e Asl in primis) gli elaborati progettuali per la realizzazione di un impianto a biogas in contrada Ripatetta, sede dell’impresa. (
scarica in basso l'Avviso)
ELABORATI NON PUBBLICATI. La notizia è stata “scovata”, è proprio il  caso di dire, dal 
blog “3 Santi all’inferno”,  punto di riferimento per il movimento che si oppone alla costruzione di  inceneritori in Capitanata. L’avviso, infatti, è stato pubblicato, come  prevede la legge, sul bollettino della Regione Puglia lo scorso 19  settembre. Peccato che il trafiletto riportato rappresenti, al momento,  l’unico atto pubblico del procedimento che, invece, in base alla rigida normativa in tema di ambiente, dovrebbe seguire  un iter caratterizzato dalla massima trasparenza. Ad oggi, sul sito della Provincia di Foggia non vi è traccia dei principali elaborati del progetto, dello studio di impatto ambientale e di tutta la documentazione istruttoria sulla quale possono essere presentate memorie e osservazioni da parte di chiunque nel termine di 60 giorni dalla pubblicazione.
 E LA RELAZIONE DELL’ARPA? Nel frattempo, come detto, la Bio Ecoagrim va avanti per la sua strada. Ignara, o forse no, dei problemi recenti legati, appunto, agli olezzi nauseabondi avvertiti dalla cittadinanza, tali da 
“aver costretto” l’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) ad una visita in città con tanto di perizia specifica la quale, com'è noto, ha messo nero su bianco che “il processo produttivo della stabilimento 
Bio Ecoagrim presenta elementi di criticità che permettono di identificare il sito come sorgente di emissioni  odorigene”. Ciononostante dunque, l’impresa di Lucera, evidentemente incurante dei dubbi  sollevati, ha depositato proprio in quei giorni presso il Settore Ambiente della Provincia di  Foggia la richiesta di Via, ovvero l’istanza di avvio del procedimento  di valutazione di impatto ambientale.
 ENERGIA PULITA, ODORE NAUSEANTE. Il progetto presentato è denominato  “Impianto di digestione anaerobica  di matrici organiche selezionate con  produzione di energia elettrica”.  In sintesi un impianto a biogas che,  come specificato dalla stessa  impresa lucerina, avrà una potenzialità di  190mila tonnellate all’anno  di sostanze organiche in ingresso e  consentirà la produzione di 38 Mwe  di energia elettrica e 87mila  tonnellate di compost. Spetterà ora alla  commissione provinciale concedere o meno l'autorizzazione. Secondo  l'impresa si tratta di energia "pulita". Per i cittadini foggiani  tormentati tutta l'estate, sicuramente "non profumata". Staremo a vedere.