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Al via le vaccinazioni per adolescenti in condizioni di vulnerabilità

Nella piena accoglienza della comunicazione del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19 Generale Figliuolo del 3 giugno, si stanno completando in queste ore gli elenchi degli adolescenti dai 12 ai 15 anni in condizione di estrema vulnerabilità, di disabilità grave o affetti da malattia rara seguiti nei reparti del Policlinico Riuniti di Foggia. Da lunedì 7 il via alle somministrazioni.

ALL’OSPEDALE D’AVANZO. I genitori o i tutori legali dei piccoli pazienti candidati alla vaccinazione anti COVID-19 – fanno sapere dal Riuniti con un comunicato ufficiale – vengono contattati direttamente dal personale delle Unità Operative che li hanno in cura per fissare un appuntamento dedicato presso il Poliambulatorio Vaccinale dell’UOC Igiene Ospedale D’Avanzo, in viale degli Aviatori a Foggia.

LA PROCEDURA. Sarà necessario portare con sé il documento di riconoscimento del genitore/tutore, la tessera sanitaria del minore, la documentazione attestante la patologia, il consenso informato e la scheda anamnestica scaricabili sul sito della regione Puglia. Sarà possibile inoltre la vaccinazione contestuale dei conviventi non ancora vaccinati. Per ulteriori informazioni è possibile scrivere una e-mail all’indirizzo: malattierare@ospedaliriunitifoggia.it, indicando i dati anagrafici del minore candidato alla vaccinazione e il recapito telefonico a cui si desidera essere contattati.

PRECISAZIONI. Per malattie rare, infine, specificano in una nota dal Policlinico di Foggia, si intendono quei pazienti “in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive; con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza; con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico; oncologico/onco-ematologico in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; in lista d’attesa o trapiantati di organo solido; in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (CSE) dopo i 3 mesi e fino ad un anno; trapiantati di CSE anche dopo il primo anno, nel caso che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica, in terapia immunosoppressiva; disabile grave, riconosciuto ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge n.104/92; malattie rare”.

di Redazione 


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