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Viene colto da malore e scende dal tetto. Finisce così la violenta protesta di Iammarino

Via Sbano chiusa e sotto scacco per alcune ore

Si è smorzato – per ora – il clima di tensione che per tutto il pomeriggio ha tenuto sotto scatto via Sbano, alla periferia di Foggia. Gaetano Iammarino, ex dipendente dell'Amica non riassorbito da Amiu, è sceso dal tetto sul quale si era trincerato, minacciando di lasciarsi cadere nel vuoto. L’uomo inveiva contro le forze di polizia e la classe politica foggiana, quest’ultima responsabile – a suo dire – della situazione che si è venuta a creare in Amica. Insieme ai suoi strali, Iammarino a più riprese ha scagliato numerose tegole divelte dalla copertura della palazzina mettendo in pericoli sia i passanti che gli appartenenti alle forze di polizia e i soccorritori.

CLIMA DI TENSIONE. L'uomo ha chiesto a gran voce di poter parlare con il sindaco, Gianni Mongelli, contattato da tramite il suo avvocato. Dopo alcune ore di tegole scagliate in modo indiscriminato, di proteste ed invettive, la situazione, in via Sbano, ha preso una piega drammatica. L'uomo arroccato sul tetto, infatti, dopo essersi alzato in piedi ha iniziato a barcollare, pericolosamente. Poi - presumibilmente per un malore - ha perso i sensi accasciandosi sulle tegole divelte. I primi a raggiungerlo, dall'interno del condominio, sono stati alcuni amici, che lo hanno spostato e messo in sicurezza. Subito dopo sono sopraggiunti i vigili del fuoco che, grazie alla scala mobile, sono riusciti a caricare il corpo dell'uomo e a riportarlo a terra, dove è stato preso in cura dai sanitari del 118 e accompagnato in ospedale per accertamenti con una delle ambulanze presenti sul posto.

Iammarino, lo ricordiamo, fu coinvolto nell’operazione “Piazza Pulita” dell’aprile dello scorso anno, indagine portata avanti dalla direzione distrettuale antimafia di Bari e dalla Procura della Repubblica che fece luce su presunte infiltrazioni mafiose nell'ex azienda Amica. Al momento, l’uomo si trova ai domiciliari.

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di Redazione 


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