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A Villaggio Don Bosco, i vertici di Coop Italia: “Onorati di aver mostrato come opera la Fondazione”

L’incontro con i lavoratori migranti ospiti della struttura

“Siamo onorati di questa visita e di aver mostrato come opera la Fondazione quando si tratta di inclusione lavorativa, ospitalità e valorizzazione delle risorse umane. I lavoratori migranti possono e devono stare fuori dai ghetti: da noi conducono una vita dignitosa, con condizioni lavorative nel pieno rispetto delle leggi”.

LA VISITA. Tutta la soddisfazione del direttore della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus, Antonio De Maso, a margine della visita che ha avuto luogo ieri, 20 settembre, al Villaggio Don Bosco, dove sono ubicati alcuni degli alloggi a disposizione dei soggetti interessati dai progetti dell’ente foggiano. Nel “quartier generale” della Fondazione, infatti, sono stati accolti: Claudio Mazzini, responsabile acquisto prodotti freschi per Coop Italia, Maura Latini, presidente e amministratrice delegata del gruppo Coop Italia; Yvan Sagnet, presidente dell’associazione No Cap che da diversi anni si batte contro il capolarato e la regolarizzazione dei lavoratori migranti; Anna Padoin, operatrice del progetto Più Supreme dell'associazione Comunità sulla Strada di Emmaus, rivolto a cittadini stranieri e impegnato a sollecitare il contrasto a ogni forma di sfruttamento.

USCIRE DALLO SFRUTTAMENTO. E quest’ultimo progetto, pertanto, è quello maggiormente interessato dalla “visita”, oltre che tra i più impattanti sul territorio di Capitanata, parte del Programma Operativo Nazionale Inclusione FSE 2014-2020 della Regione Puglia, “Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento”. Si tratta di un percorso di accoglienza che prevede vitto, alloggio, servizio navetta, corsi di formazione e accompagnamento per pratiche burocratiche. Il progetto è in rete con altre organizzazioni (Consorzio Aranea, l’Associazione Comunità sulla strada di Emmaus, Smile Puglia, Consorzio Mestieri, Caritas di San Severo). L’obiettivo – come si legge sul sito della Fondazione, nella scheda dedicata – è quello di favorire l’inserimento nel tessuto cittadino con aiuto nella ricerca del lavoro e di una casa.

L’INTEGRAZIONE E’ POSSIBILE. «Come Fondazione – continua De Maso – perseguiamo da sempre e con forza iniziative orientate verso l’emersione del lavoro nero, veri e proprio percorsi di legalità che sono e devono essere l’unica strada da prendere. Siamo, inoltre, felici di fornire alla gente anche una risposta differente rispetto all’odierna narrazione sul tema migranti: l’integrazione è possibile, l’inclusione è possibile, soprattutto se ci si mette in rete con altri soggetti protagonisti della filiera dell’inclusione. All’incontro di ieri – conclude – erano presenti delle realtà nazionali importantissime, punti di riferimento in Italia per ciò che concerne il lavoro, la trasparenza e qualsiasi discorso di filiera produttiva”.

ALLA FIERA DEL LEVANTE. A conferma della bontà delle iniziative messe in atto dall’ente, c’è anche la recentissima partecipazione alla Fiera Del Levante di Bari, presso il Padiglione 152, alla Convention delle imprese sociali pugliesi, organizzata lo scorso 14 settembre. Un vero e proprio riconoscimento al lavoro svolto, oltre che un punto di lancio e di condivisione di nuove e più ricche progettualità. All’invito hanno risposto le aziende vincitrici del bando PugliaSocialeIN, sul tema “Innovazione sociale e Sviluppo Sostenibile”. In quel caso, tra le eccellenze di settore, la Fondazione ha portato il progetto denominato “Talenti da far fruttare”, finalizzato alla creazione di un laboratorio di trasformazione dei prodotti agroalimentari promosso dall’impresa agricola Terra Bio, costituita in forma di Impresa Sociale.

di Redazione 


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