Dal viaggio nei luoghi della Shoah realizzato dagli studenti dell’Istituto Superiore “P. Giannone” di San Marco in Lamis, ecco un reportage ricco di articoli, video e immagini a cura degli stessi alunni, coordinati dai docenti Carla Bonfitto, Gian Pasquale La Riccia e Nunzia Gentile. I contributi pubblicati in questa sezione rientrano nel PON in giornalismo condotto dai redattori di Foggia Città Aperta.
"QUEST'ERBA CHE STATE CALPESTANDO, SE CI FOSSE STATA ALLORA, SAREBBE STATA GIà MANGIATA". La guida spiega così le atroci condizioni dei prigionieri nel campo di Birkenau. I ragazzi dell'istituto Pietro Giannone di San Marco in Lamis raccontano le forti emozioni provate durante la visita dei due campi di sterminio Auschwitz-Birkenau, avvenuta il 18 febbraio scorso.
LE VALIGIE, I NUMERI, IL RITORNO A CASA NEGATO. Uomini spogliati della propria dignità, il loro nome cancellato da un numero stampato sulla pelle. Quei nomi sono però rimasti impressi sulle migliaia di valigie ammassate: i nazisti chiedevano ai deportati di scrivere nomi e indirizzi su di esse per poterle riavere prima di tornare a casa, ma quel viaggio sarebbe stato senza ritorno.
LA SPERANZA TRADITA DA UNA FRASE. Un viaggio in cui i carnefici alimentavano false speranze: "Il lavoro rende liberi", una frase paradossale e raccapricciante quella che si può leggere all'ingresso del campo di Auschwitz. Quando si dice che la speranza sia l'ultima a morire, ma per quegli uomini, donne e bambini, la speranza moriva una volta varcata la soglia del campo.
A cura di Laura Nardella, Elisabetta Campanella
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