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Isola di Varano, l'allarme del WWF: "Fra distruzione di habitat e cemento si rischia una nuova Torre Mileto"

Foto satellitari, ortofoto aeree e sopralluoghi in campo. Si concretizza così il monitoraggio, dopo le numerose segnalazioni ricevute nella stagione estiva dai turisti e dai cittadini, da parte del WWF nel tombolo denominato Isola di Varano. "E la situazione – spiega il Presidente del WWF Foggia -  la situazione rilevata, ricadente nei comuni di Cagnano varano e Ischitella è stata tale tanto da richiedere agli organi di governo del territorio e alle forze dell’ordine una rapida verifica dello stato dei luoghi". 


LE DUNE. Durante i sopralluoghi, infatti, già a giugno i volontari del WWF hanno documentato un’intensa attività di pulizia meccanica e addirittura un’attività di aggressione delle dune mobili e consolidate che venivano smantellate alla base per portare la sabbia altrove con la benna. Ma non solo: dall’analisi delle foto aeree storiche "abbiamo registrato - evidenzia Marrese - la scomparsa di ettari di habitat dunale protetto in favore di stabilimenti balneari nell’arco degli ultimi 10-20 anni (soprattutto dal 2016 ad oggi). Anche le strutture in cemento localizzate nei pressi degli stabilimenti balneari (spesso utilizzati anche come locali notturni o location per matrimoni) necessiterebbero delle opportune verifiche autorizzative".


I DUBBI. Il rapido consumo di suolo ed habitat è tale, per il WWF, da porsi il dubbio che si possano innescare gli stessi processi che videro la nascita del “villaggio abusivo” di Torre Mileto, oggi tristemente noto a livello nazionale come simbolo dell’abusivismo costiero. "Ci chiediamo come mai - rimarca Marrese - tali attività possano essere state autorizzate su suolo demaniale o siano sfuggite al controllo visto che rientrano in un perimetro tutelato da leggi e direttive in virtù della loro importanza naturalistica fra cui la Riserva Naturale dello Stato, il Parco Nazionale del Gargano, il SIC/ZSC e ZPS IT9110001 “Isola e lago di Varano” e nell’IBA 203 “Promontorio del Gargano e Zone Umide della Capitanata”. Inoltre con recente decreto D.G.R. n. 2442 del 2018 la Regione Puglia per la zona ha cartografato gli habitat protetti Natura 2000. Inoltre la Regione Puglia ha stabilito precise norme per la tutela di questi habitat e specie, nonché linee guida per la manutenzione delle spiagge anche per la tutela di specie rare della fauna e della flora selvatica sia attraverso decreti che piani (come ad esempio il PPTR “Piano Paesaggistico Territoriale Regionale”)". 


SILENZI E RICHIESTE. Il WWF Foggia ha prontamente scritto, per ben tre volte, agli organi competenti per chiedere verifiche e di adottare con la massima urgenza strategie e misure idonee per interrompere queste modalità dissennate di gestione dell’arenile e quindi favorire il processo di costruzione e conservazione dell'ambiente dunale, ma "dopo quasi tre mesi - conclude Marrese - solo l’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia (assessora Maraschio) ha risposto con una ulteriore richiesta di verifica. Totalmente silenti restano il Comune di Cagnano V. e l’Ente Parco Nazionale del Gargano più volte interpellati".

di Redazione 


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