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Zeman pensa al campo: “A Catania per mettere in pratica nuove soluzioni provate in settimana”

Ma su Curcio: “Conoscendolo, avergli tolto la fascia di capitano non è una cosa positiva”

“La squadra deve fare calcio in campo e il resto sono problemi della società. Quattro punti in meno non sono positivi, vuol dire che dovremo fare di più per recuperare a partire da Catania. Conoscendo bene Curcio, non credo sia una cosa positiva avergli tolto la fascia di capitano ma se la società ha deciso così andiamo avanti”.

LE QUESTIONI EXTRACALCISTICHE. È uno Zeman, se possibile, ancora più ermetico quello che si presenza in conferenza stampa prima dell’insidiosa trasferta di Catania. In settimana il fulmine a ciel sereno della penalizzazione di quattro punti in classifica condita dalla conferenza stampa di Nicola Canonico durante la quale il presidente ha voluto anche intervenire sul caso nato intorno alla fascia di capitano sottratta a Curcio: “Ho voluto farlo per preservarlo da pressioni mediatiche”, la giustificazione dell’imprenditore barese.

LA TRASFERTA DI CATANIA. Ce ne sarebbero di temi extracalcistici ma l’allenatore del Calcio Foggia mantiene i toni bassi e pensa alla partita: “Spero di ritrovare la squadra di domenica scorsa, cercando di migliorare ancora” esordisce. “In settimana abbiamo provato nuove soluzioni, col Catania speriamo di metterle in pratica. Il Catania è una buona squadra, abbastanza esperta. Anche loro hanno dei problemi sia societari, sia in campo con qualche squalificato e infortunato”.

IL CASO CURCIO. Pochi accenni, invece, alla questione penalizzazione: “Sono problemi societari” commenta Zeman. “Certo, quattro punti in meno non rappresentano una cosa positiva ma vuol dire che dovremo impegnarci maggiormente per recuperare”. Su Curcio, invece, non cambia opinione rispetto a quanto già affermato: “Conoscendo bene il ragazzo, continuo a pensare che aver perso la fascia di capitano non gli ha fatto bene. Se ha deciso così la società, andiamo avanti” chiude Zeman con una smorfia di disapprovazione.

di Michele Gramazio


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