Agguato a San Marco: i due contadini inseguiti e uccisi perché testimoni dell’omicidio
Vertice a Foggia con il ministro Minniti
Uccisi perché testimoni dell’agguato. Sarebbero stati ammazzati per questo motivo i due contadini, Luigi e Aurelio Luciani, rispettivamente di 47 e di 43 anni, che si trovavano a pochi metri dal maggiolone con a bordo Mario Luciano Romito, di 50 anni, di Manfredonia, e suo cognato, Matteo De Palma, di 44 anni, bersagli dei killer che stamattina hanno ucciso quattro persone nei pressi dell’ex stazione di San Marco in Lamis, in provincia di Foggia. (LEGGI: Carneficina a San Marco in Lamis, quattro morti in un agguato).
IL MINISTRO. Una mattanza che porterà Marco Minniti a Foggia. Il ministro dell'Interno presiederà domani a Foggia una riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica per fare il punto della situazione dopo l'agguato. L'incontro è in programma in prefettura alle 16. Al termine il ministro incontrerà il sindaco di Foggia e i primi cittadini di alcuni dei comuni della Provincia.
REGIONE PARTE CIVILE. Sarà presente anche il governatore regionale, Michele Emiliano, che ha sottolineato come “quello che è accaduto questa mattina a San Marco in Lamis è un fatto gravissimo. Ancor più doloroso se fosse confermato che a perdere la vita sono state anche due persone innocenti, barbaramente inseguite e uccise solo perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato”. In contatto con il Comandante della Legione Carabinieri Puglia, Gianni Cataldo, per avere aggiornamenti, Emiliano ha ribadito che “di fronte a un delitto così brutale, la Regione Puglia è pronta a reagire con ogni mezzo contro la mafia, al fianco della magistratura e delle forze dell'ordine, costituendosi parte civile nel processo che verrà, facendo ogni sforzo per contrastare e debellare fenomeni criminali che nella nostra terra non possono avere diritto di cittadinanza.
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