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Bombardamenti del ‘43, il messaggio di pace viaggia da Foggia in California

Da oggi al 4 ottobre si riuniranno a San Diego, in California, i veterani ed i soci del 376° Gruppo Bombardieri, tristemente noto per il coinvolgimento nei bombardamenti della città di Foggia. Il comitato "Un monumento a ricordo delle vittime del '43 a Foggia" ha contattato lo staff organizzativo dell'evento per diramare un proprio comunicato, con la speranza che venga letto ai partecipanti: un messaggio di pace, di speranza ma anche di raccoglimento, nel ricordo comune che, da prospettive diverse, guarda allo stesso anno, il 1943. Il comitato intende rendere noto anche ai foggiani questo messaggio, con uno scritto di presentazione del presidente Alberto Mangano.

IL MESSAGGIO. Lettera per i veterani e soci del 376th Bombardment Group (versione in lingua italiana)
Foggia, 22 settembre 2015
       Spettabili veterani e soci del 376° Gruppo Bombardieri, siamo un gruppo di cittadini di Foggia, una città dell‟Italia Meridionale, e vi scriviamo perché crediamo che in questa vostra importante occasione di incontro sia importante comunicarvi questo nostro messaggio di riflessione. Siamo fondatori del comitato “un monumento a ricordo delle vittime del ‟43 a Foggia”.
       Nel 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale, Foggia diventò un obiettivo strategico degli inglesi e degli americani, diventando, così, una fra le città più colpite in Europa. In cinque mesi di bombe, da maggio a settembre, sotto ben 21 incursioni aeree, furono innumerevoli le vittime, i danni e gli sfollati di questa città. Fu la tragedia più grande della sua storia. A Foggia, città martire, sono state conferite le medaglie d‟oro al valore militare e civile. Il nostro comitato. fondato il 21 aprile del 2012, vuole la realizzazione di un luogo fisico alla memoria dei caduti dei bombardamenti. La mission non è solo incentrata sul monumento ma su tutta una serie di eventi che puntano a sensibilizzare la cittadinanza, attraverso i media, il web e il contatto diretto, per mantenere viva la memoria dell‟ evento tragico che ha segnato la storia della nostra comunità.
       Durante le nostre ricerche storiche sul 1943, siamo venuti a conoscenza del vostro incontro a San Diego, California. Abbiamo pensato di inviarvi questo messaggio personale per unire ai vostri ricordi anche i nostri. Siamo accomunati da un ricordo: quello della guerra. I nostri ricordi sono paralleli ma da prospettive diverse; nel ricordo ci lega una città, la nostra: Foggia. Per voi è stata una delle tante missioni, vissute dall‟alto, per noi, purtroppo, quelle missioni sono state delle tappe infauste. Scrivervi questo messaggio non è sicuramente facile: non vi vogliamo trasmettere un dolore che è sicuramente legato al vostro dovere, alla vostra missione in guerra; non vogliamo procurare altra sofferenza alle vostre ferite, soprattutto psicologiche, di veterani, perché sappiamo che anche voi avete delle ferite profonde, personali e di tutta la vostra comunità di veterani e soci.
       Noi vi vogliamo raccontare la nostra storia e consegnarla alle vostre mani perché possiate dedicare un minuto di silenzio alle vittime, al sangue versato dai nostri martiri inconsapevoli che sotto il cielo del ‟43 hanno lasciato la propria vita. La guerra divide l‟uomo, lo rende nemico a se stesso e, cosa più estrema, lo rende carnefice di se stesso. Noi vi chiediamo di leggere queste parole fraterne: siamo stati fratelli divisi durante una guerra ma apparteniamo alla stessa umanità e insieme, ora, guardiamo ad un futuro che speriamo sia sempre migliore. Il ricordo è importante, è guardare alla nostra identità, e il destino ha voluto che le nostre vite si incontrassero, da prospettive diverse: noi vi abbiamo conosciuto da terra, abbiamo sofferto il vostro coraggio, abbiamo pagato il vostro dovere, siamo stati fotografati e colpiti. Siamo sicuri che adesso, lontani da quel vento di guerra, voi state ricordando quei voli, quelle missioni, quegli sganci di bombe. Vogliamo che nel vostro ricordo ci sia anche questa voce: voce di una città ferita che non chiede vendetta ma speranza, voce di città vittima che non chiede di dimenticare.
       La guerra ci ha separati, incontriamoci con questa lettera in un pensiero comune dove non ci sono vincitori e vinti, perché la guerra è solo orrore: consegniamo ad un minuto di dolore il nostro ed il vostro dolore. Il comitato, a nome della cittadinanza.

di Redazione 


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