Arrestato per aver gambizzato un uomo con cui aveva litigato per la vendita di un’auto
I Carabinieri di Cerignola hanno arrestato il ventinovenne Matteo Seccia, pregiudicato cerignolano, con l’accusa di aver ferito un uomo alle gambe con un colpo d’arma da fuoco il 5 ottobre del 2016.
LA SPARATORIA. Quella sera la vittima, Antonio Calvio, anch’egli pregiudicato, aveva riferito ai Carabinieri che a sparargli era stata una persona travisata, che lo aveva affrontato in tutt’altra zona della città rispetto a quella dove era stato segnalato lo sparo. L’inverosimiglianza del racconto della vittima, che poi sarebbe a sua volta stata deferita in stato di libertà per favoreggiamento personale, aveva portato gli investigatori dell’Arma ad indagare a più ampio spettro, fino a che, lungo il viale U.S.A., non era stato rinvenuto il bossolo esploso dall’attentatore, che dimostrava, per l’appunto, le falsità riferite dalla vittima.
LE INDAGINI. Nei giorni successivi i militari della Compagnia di Cerignola, nell’effettuare una serie di perquisizioni negli stabili limitrofi al luogo dell’attentato, avevano arrestato il padre di Matteo Seccia, Vittorio, perché trovato in possesso, tra le altre cose, di una canna di un fucile a canne mozze, risultato rubato a Canosa di Puglia anni prima, e una scatola contenente del munizionamento cal. 7,65, dello stesso tipo del bossolo rinvenuto sulla scena del crimine.
LA SVOLTA. Da qui le indagini si erano indirizzate verso la famiglia Seccia, indagini che poi, nelle settimane successive, avevano finalmente permesso di individuare sia l’autore del reato che il movente. Matteo Seccia, adirato nei confronti della vittima per la mancata compravendita di un’autovettura, che il Seccia stesso avrebbe voluto acquistare ma che il Calvio non aveva più voluto vendere, lo affrontò facendo fuoco, con la pistola che portava indosso, davanti a numerosi testimoni, incurante del fatto che tutti lo avrebbero riconosciuto, ma certo comunque dell’omertà che di fatto lo avrebbe tutelato, come poi infatti è stato.
L’ARRESTO. All’alba, quindi, i Carabinieri hanno atteso Seccia fino a quando ha fatto rientro presso la propria abitazione, trovandogli anche addosso circa un grammo di cocaina, un bilancino, e 900 euro circa in contanti, ragione per la quale è stato anche deferito per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, e gli hanno notificato la misura cautelare emessa dal Tribunale del Riesame di Bari. Dopo gli accertamenti di rito l’uomo è stato condotto alla Casa Circondariale di Foggia.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.