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Emergenza casa, 50 famiglie sfrattate entro fino mese. Landella si sfoga: “E' una bomba sociale e nessuno ci aiuta”.


“L'emergenza abitativa è una vera e propria bomba sociale che può scoppiare da un momento all'altro e tutto ciò sta avvenendo con il Comune lasciato completamente solo e nella totale indifferenza da parte delle altre istituzioni, in primis la Regione che per 10 anni ha illuso la città di Foggia”.

GLI SFRATTI. È visibilmente preoccupato il sindaco Franco Landella nella conferenza stampa convocata in tutta fretta dopo le proteste delle 43 famiglie foggiane residenti in via San Severo a cui sono stati notificati gli sfratti esecutivi e che il prossimo 18 novembre resteranno “in strada”. Il Comune, stretto tra le maglie del Decreto Salva Enti e le ristrettezze economiche di bilancio è impossibilitato a intervenire e quel che è peggio la situazione è destinata a peggiorare: il 26 novembre altre 4 famiglie in via San Severo subiranno la stessa sorte e tra non molto (a inizio anno prossimo) toccherà a un altro centinaio di nuclei familiari residenti a Borgo Mezzanone.

I COSTI ESORBITANTI. Il Comune, già da qualche anno, ha risolto i contratti di locazione degli alloggi e ha smesso di pagare i fitti, vietati per legge dal 2011 Ai proprietari tuttavia spetta l'indennità di occupazione che non essendo stata corrisposta negli ultimi tre anni ha comportato l'accumulo di una rilevante debitoria: solo per le famiglie di via del Salice si tratta di circa 800mila euro. La metà, altri 400mila euro, dovranno essere sborsati per le quattro famiglie sistemate in via San Severo dopo che la Prefettura ha nominato un commissario ad acta per l'esecuzione del pagamento. Per non parlare poi dei costi che incidono ogni anno. Con un'azione di contenimento l'ammontare dei fitti annuali è sceso da oltre il milione di euro a circa 870mila ma a questi occorre aggiungere i consumi e le utenze: altri 1,2 milioni di euro. Da Palazzo di città non potranno più far fronte a questi pagamenti per non incorrere in gravi conseguenze di tipo anche penale e ciò proprio in un periodo in cui si è visto acuirsi il problema povertà: negli ultimi due anni il Comune ha dovuto sostenere 1200 famiglie per il pagamento del canone di locazione.

DALLA REGIONE ZERO CASE. Insomma, una situazione insostenibile e il “bubbone” non può più essere rinviato. “Negli anni precedenti – spiega il primo cittadino - la questione è stata affrontata sempre in maniera emergenziale cercando di tamponare le circostanze con contributi di vario tipo. Tutto ciò è servito solo a rinviare il problema mentre tutte le politiche di programmazione si sono infrante tra rinvii e ritardi di cui è colpevole la Regione Puglia. Vendola – attacca il sindaco - è stato un bravo sognatore e poeta ma alla prova dei fatti in dieci anni ha costruito zero case per Foggia”.

GLI ALLOGGI MANCANTI. Il riferimento è in particolare al progetto di housing sociale che prevede la costruzione di 400 alloggi a Foggia, fermo in Regione nonostante la conferenza di servizi chiusa nel 2013. Lunedì prossimo ci sarà un nuovo incontro a Bari ma i tempi non saranno sicuramente brevi. Stessa cosa per gli accordi di programma locali. I costruttori foggiani hanno chiesto di rinegoziarli poiché le condizioni di mercato sono mutate e nel frattempo le case che dovevano essere consegnate al Comune non sono state costruite.

L'EMERGENZA. Come fare nel frattempo? Dove andranno ad abitare le famiglie sfrattate? “Non lo so – afferma uno scorato Landella. Vi è in campo l'ipotesi di un trasferimento in alcuni locali dell'ex Distretto Militare ma non è detto che la soluzione venga accettata. Ogni giorno io personalmente ma anche la tecnostruttura dobbiamo affrontare minacce e aggressioni, non possiamo essere lasciati soli nell'affrontare questo problema. Faccio appello a tutti – l'invito finale - a imprenditori e cittadini perchè ognuno in qualunque forma possa contribuire alla soluzione”.

di Michele Gramazio


 COMMENTI
  • S

    12/11/2015 ore 09:00:20

    Se il Comune avesse dato corso all'Housing Sociale oggi disporrebbe di più di 500 appartamenti di sua proprietà. Il bando Housing risale al 2008 e siamo ancora a farci prendere in giro dalla Regione anche grazie all'inerzia di 3 amministrazioni. Sarà finalmente arrivato il momento di sbloccarla?
  • Gianco

    12/11/2015 ore 11:33:27

    In effetti i tempi per l'housing si potrebbero accorciare enormemente. I passaggi rimasti, se ci fosse la volontà politica, non occuperebbero più di due settimane, a prendersela comoda. Il sindaco Landella dovrebbe prendere il coraggio a due mani e incominciare a far volare qualche scrivania a Bari. A parte l'emergenza abitativa, inoltre, far partire l'housing significa far partire almeno un migliaio di posti di lavoro. Anche di più se consideriamo l'indotto.
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