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Ritrovate auto rubate direttamente nello stabilimento Fiat: un arresto, si cercano i complici

Portate da San Nicola di Melfi a Cerignola

Tre auto rubate sono state rinvenute nel garage di un pregiudicato a Cerignola. La particolarità sta nel fatto che, questa volta, le tre vetture non sono state rubate sulla pubblica via, in un garage o in una concessionaria, ma direttamente nello stabilimento di San Nicola di Melfi, all’interno del quale si producono, tra le altre, proprio le JEEP Renegade e le FIAT 500, e cioè le auto rinvenute dai Carabinieri nella serata di ieri. 

SENZA TARGA. Già nel luglio scorso una pattuglia di militari della Compagnia ofantina, in piena notte, si era vista tagliare la strada da una colonna formata da sei JEEP Renegade, tutte senza targa, che insieme procedevano a forte velocità. Ne era dunque nato un inseguimento, al termine del quale i malfattori, ormai braccati, avevano deciso di imboccare una stradina interpoderale per abbandonare il bottino e darsi alla fuga a piedi. I militari, recuperate le sei le auto, da subito avevano potuto accertare come il furto fosse stato operato proprio nello stabilimento FIAT di San Nicola di Melfi e che, insieme a quelle, i ladri si erano già impossessati di altre otto autovetture, tra JEEP Renegade e FIAT 500, che mancavano quindi "all'appello". 

ARRESTI DOMICILIARI. Nella serata di ieri, dunque, nel corso di un servizio genericamente finalizzato alla ricerca di refurtiva, tre di quelle otto auto rimaste ancora in circolazione sono state rinvenute in un garage, nei pressi del cimitero. Il proprietario dell’immobile, Pietro Gallo, cl. '57, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e, su disposizione del P.M. di turno, ristretto agli arresti domiciliari. Oltre alle tre auto, i militari hanno ritrovato anche uno scooter Piaggi Beverly, risultato anch’esso di provenienza furtiva, risalente al novembre del 2016 quando, a Margherita di Savoia, il proprietario si era visto sottrarre il mezzo che aveva lasciato parcheggiato nel centro cittadino. 

LE INDAGINI. Dato che presumibilmente Gallo non ha agito da solo, i militari cercheranno ora di fare luce anche sulla responsabilità di altri nel furto delle autovetture che, se non fossero state recuperate, avrebbe fruttato ai malfattori svariate centinaia di migliaia di euro.

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di Redazione 


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