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Cunei di cemento e pietra garganica: presentato il monumento alle vittime dei bombardamenti del ‘43

“La nostra generazione non ha vissuto i bombardamenti ma ha raccolto il testimone da chi ci ha preceduto e che ha vissuto in prima persona gli eventi; per noi forse è difficile continuare a raccontare a chi verrà dopo di noi: non è facile parlare di quello che non si è visto”.
...Potrei racchiudere in queste semplici parole ciò che ha fatto nascere, in un gruppo di semplici cittadini, profondamente legati alla loro terra e alla sua storia, con in testa Alberto Mangano, l’idea del monumento a ricordo delle vittime dei bombardamenti del ‘43 e la costituzione, nel 2012, di un apposito Comitato, che volle provare a realizzare qualcosa di più o meno importante per far si che la memoria non si perdesse nell’oblio e le nuove e future generazioni potessero ricordare e tramandare, a loro volta, la “storia” di una immane sofferenza che la nostra e loro città patì in quella calda estate del ‘43.

IL BOZZETTO. E Il grande giorno è finalmente arrivato. Il 26 maggio, presso la Pinacoteca 900, è stato ufficialmente presentato il bozzetto del “Monumento alle vittime dei bombardamenti del 43’ a Foggia”. E giorno più significativo non poteva esserci: a poche ore da quel 28 Maggio che segnò l’inizio della tragedia di Foggia con i primi bombardamenti e le prime vittime, e che quest’anno, per la prima volta verrà celebrato in grande stile con un suggestivo spettacolo teatrale che la sera del 28 maggio si terrà al Giordano e fortemente voluto al comitato.

L’INCONTRO. Alla presentazione del plastico del realizzando monumento, oltre all’ideatore del monumento, il professor Cristian Biasci (scultore e scenografo, collaboratore dei più importanti musei internazionali e di grandi attori non solo italiani), erano presenti Il sindaco di Foggia, Franco Landella, che, insieme a tutta l’amministrazione comunale ha dato un forte impulso alla realizzazione del monumento, aderendo subito alla proposta del Comitato; il presidente del Comitato stesso, Alberto Mangano, e alcuni dei componenti del sodalizio (Salvatore Aiezza, Claudio Manzi, Marco Scarpiello, Renato Imbriani). Al gran completo l’Accademia di Belle Arti che ha contribuito alla nascita dell’idea e ora alla realizzazione del monumento, dal suo presidente, l’avvocato Andretta al critico e storico dell’arte, il prof Dambruoso, al direttore dell’Accademia, prof Di Terlizzi e tanti giovani studenti affascinati da questo progetto che parla della storia della loro città.

IL MONUMENTO. L’opera, che prende il nome di “Pietas” e sarà davvero imponente, ha richiesto, come ha illustrato il prof Biasci a un attento e "curioso" sindaco e a tutta la platea, oltre un anno di paziente lavoro e la visione di documenti, foto e filmati dell’epoca, da parte degli studenti dell’Accademia, coordinati dai professori della scuola e diretti da Biasci. Il famoso scultore ha poi tratteggiato le caratteristiche salienti dell’opera stessa. Lunga 27 metri, occuperà in pratica tutta l’aiuola prospiciente il nuovo terminal, dove c’era il capolinea degli autobus urbani. Il monumento sarà un vero e proprio “percorso della memoria” e rappresenterà attraverso cunei di cemento e pietra garganica, posti su blocchi della stessa materia, i 5 mesi dei bombardamenti. Saranno realizzate cinque forme che rappresenteranno ii segni della distruzione della città. indicate , per ogni mese, le date e, sul retro, scritto in tutte le lingue: “Per non dimenticare mai”. Un prato verde ricoprirà tutta la parte superiore del monumento e lo stesso sarà opportunamente illuminato, attraverso le fessure che separano i blocchi.

I LAVORI. I tempi di realizzazione dell’opera non dovrebbero essere lunghi e la “promessa” di poterlo inaugurare per il 28 maggio del prossimo anno potrebbe diventare realtà. Anche Foggia che piange migliaia di morti distruzioni e patimenti, a causa dei bombardamenti, avrà dunque il tanto atteso monumento che, purtroppo, tanti anziani, non più tra noi, avrebbero voluto veder realizzato: anche a loro è dedicata questa grande opera.
Salvatore Aiezza

di Redazione 


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