"Ricordi gli accordi": l'esordio dei Fanoya, tra sushi e aperitivi IL VIDEOCLIP
È online “Ricordi gli accordi” il
video del primo singolo dei Fanoya: il protagonista è l’attore giapponese
Haruhiko Yamanouchi. Nel video viene
sintetizzato perfettamente il mood dell’album di prossimo esordio:
spensieratezza e malinconia che si fondono per dare vita alle riflessioni su
passato, presente e futuro di una generazione con il cuore spezzato ma sempre
pronta per l’ora dell’aperitivo.
Il video
LA BAND. Quella dei Fanoya è una storia fatta
di oggetti: un vecchio registratore Grunding, una tastiera Casio e un
microfono. Siamo agli inizi degli anni duemila quando Giacinto Brienza
(voce/chitarra) e Leone Tiso (synth) registrano le prime demo in inglese e la
band ha un altro nome. Ma è solo nel 2016, con la scrittura di nuovi pezzi, che
nasce il progetto Fanoya. Come tutti i nati negli ’80, i Fanoya romanticizzano
quel decennio magico senza rimanerne schiavi: la loro è una ricerca musicale
rivolta al synth-pop più moderno, in cui analogico e digitale si confondono, si
mescolano, si intrecciano proprio come passato e presente. La ricerca musicale dei Fanoya strizza gli
occhi al synth-pop più moderno: la produzione artistica curata dal team di
Indigo Music (Fabio Rizzo, già al lavoro con Eugenio in Via di Gioia,
Dimartino, Carnesi; Donato Di Trapani, nuovo tastierista di Paolo Nutini;
Francesco Vitaliti al mixing) e il mastering di Giovanni Versari (Muse,
Capossela, Thegiornalisti) completano un esordio che promette di diventare
presto virale. Un esordio curato da
Ventidieci, una delle principali agenzie in Italia specializzata nella
promozione, organizzazione e gestione di grandi eventi e rassegne teatrali,
oltre che di management artisti.
IL VIDEOCLIP. Per la regia di Gaetano Narducci e
con la straordinaria partecipazione dell’attore giapponese Haruhiko Yamanouchi,
che colpisce subito per il suo sguardo enigmatico, colmo di rassegnazione e
stanchezza, “Ricordi gli accordi” è la fotografia di una generazione tutta
sushi e aperitivo, che lavora in ufficio ma ha sempre il pensiero di scappare
altrove, che sceglie di vivere attraverso convenzioni che poi diventano
prigioni. Quelle persone che a conti fatti preferiscono apparire piuttosto che
essere, nascondersi nelle bugie e negli amori intensi ma fugaci. Il brano è
stato scritto di getto in un bar di periferia, e nasce da un perfetto mix di
flussi di pensiero e Negroni bevuti nell’attesa di una persona.
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