"Colpevole di onestà", la graphic novel su Francesco Marcone

dal blog Libridintorno di Giuseppina Dota

Accade però che questa pagina arrivi anche a persone che sono lontane, che sono troppo giovani per ricordare, che sono (fortuna loro) emotivamente e culturalmente estranee a territori nei quali la convivenza e la conseguente dura battaglia con la mafia e il malaffare sono ordinaria quotidianità, e allora per tutte queste persone il blog oggi si occupa di Francesco Marcone, attraverso la graphic novel a lui dedicata.

LA GRAPHIC NOVEL. La figura incorruttibile del Direttore dell’Ufficio del Registro, ucciso a 58 anni il 31 marzo 1995, si delinea precisamente già nel titolo della graphic novel disegnata da Remo Fuiano ed edita da La Meridiana, “Francesco Marcone – Colpevole di onestà”. Sebbene le indagini si siano concluse con una dolorosa archiviazione, i suoi sentimenti di legalità, di spirito di servizio e di dedizione al lavoro e il suo altissimo senso dello Stato perché in esso identificava la collocazione naturale dell’uomo nella società (“Lo Stato siamo noi”, diceva ai suoi figli) sono gli elementi che ne hanno decretato la fine, quando coloro interessati a corromperlo per ottenerne la connivenza non sono riusciti a piegarlo ai loro progetti. La graphic novel, progetto fortemente voluto e curato da Daniela Marcone, ripercorre sinteticamente ma con grande realismo il quadro fosco in cui si è venuto a trovare Marcone, la sua solitudine in un ufficio in cui ha cercato di riportare ordine tra il malcontento di alcuni impiegati, gli individui ambigui che gravitavano intorno all’Ufficio per cercare “canali” per favorire o insabbiare pratiche, evadendo il dovuto su concessioni e transazioni che potevano valere anche molti miliardi, le sue denunce e l’esposto finale alla magistratura perché facesse luce su questa piaga incancrenita dalla consuetudine in un ufficio nevralgico per gli interessi di un intero territorio, depositato solo pochi giorni prima di venire assassinato, la vicenda giudiziaria costellata di ramificazioni, protagonisti, omissioni.

I CONTRIBUTI. Particolarmente significative la prefazione del fumetto, a firma di don Luigi Ciotti, e la postfazione, della stessa Daniela. Don Ciotti, fondatore e Presidente di Libera-Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie, ricorda anche da queste righe come la memoria non possa diventare solo celebrazione, debba trasformarsi in azione, impegno, radicarsi nella coscienza per cambiarla, indica come la verità sia la sola via possibile per la libertà. Daniela, da pochi giorni vicepresidente nazionale di Libera, a compimento di un percorso di battaglie per la legalità e la giustizia che dura anch’esso da venti anni, fa per la prima volta in pubblico le riflessioni che da figlia ha dovuto accantonare per venti anni, scelta obbligata per non incrinare la forza che le è occorsa per mantenere viva nella società la figura del padre e degli ideali a cui lui ha dedicato la vita, spendendola fino all’epilogo più crudele.

L’AUTORE. Remo Fuiano, giovane disegnatore foggiano che collabora con Rai 4, Repubblica, Moge Art Group e diverse case editrici compresa la Disney, in qualità non solo di illustratore ma occupandosi anche di web design e pubblicità, non è nuovo a progetti di rilevante impegno sociale. Sua la graphic novel su Sacco e Vanzetti, i due anarchici italiani giustiziati innocenti negli USA e solo anni e anni dopo riabilitati, della quale è da poco uscita la seconda edizione, prezioso lavoro rivolto in particolar modo agli studenti delle scuole, osservato con tanta più attenzione perché Sacco è un figlio di questa terra.

LA PACE E’ FIGLIA DELLA GIUSTIZIA. Molto bello e importante questo lavoro, che La Meridiana non a caso ha fatto uscire per la collana Paceinsieme. La cronaca degli ultimi anni, lo spaventoso livello di corruzione imperante, dicono che di Francesco Marcone ce ne sono stati troppo pochi, che molti ancora ce ne vorrebbero, e che probabilmente se fossero tanti, se non fossero soli, il malaffare non potrebbe liquidarli con due colpi di pistola, troverebbe argine, sarebbe finalmente ben identificato come il pericolo da cui guardarsi, che tutti sentono il dovere di combattere. Non esiste giustizia senza verità, dice sempre Luigi Ciotti. Un compianto e amatissimo sacerdote foggiano, don Ricciotti, ripeteva ad ogni omelia che la pace è figlia della giustizia.


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