DIFFERENZE DI STILE. Registriamo che l’anno 2014 si apre subito con diverse proposte, che coprono i più vari settori di interesse dei lettori, e anche dei non lettori attirati però in libreria dal nome divenuto famoso grazie ad ospitate tv. È il caso di un americano che parla un discreto italiano, ospite quasi fisso nella tv di stato pomeridiana, il quale asserisce di vedere gli angeli in carne e ossa –ali e aura?- accanto a ciascuno di noi, dal momento che detti angeli altro non sono se non i nostri cari defunti. Non entro nel merito della confusione teologica che queste visioni ingenerano. Mi limito a riferirvi che forse il biondo americano avrebbe avuto qualcosa di interessante da dirci, e io ve lo avrei raccontato, ma non ho potuto perché condizione necessaria per partecipare all’incontro organizzato per sabato 11 gennaio da una libreria della città era acquistare il libro dello stesso, prima della presentazione. Non credo esista tecnica più antipatica per alienarsi le simpatie di un lettore, o aspirante tale, di un curioso, di un interlocutore. Una libreria non è un cinema, con il biglietto per lo spettacolo, e se è vero che rimborsare le spese di viaggio e soggiorno agli autori è doveroso, queste stesse rientrano però nei costi che una impresa prevede nel suo bilancio, e una libreria è anche una impresa. Pagare il gettone di presenza all’ospite famoso, e quindi imporre l’acquisto preventivo del libro, è invece una pessima pratica, che evidenzia subito che quell’ospite è lontano anni luce dall’intenzione di promuovere una vera cultura della lettura.
JOHN FANTE RED WINE NIGHT. Di segno completamente opposto l’incontro organizzato domenica 12 gennaio dall’infaticabile Mauro Falciani, libraio fiorentino che ha dato alla nostra città la libreria indipendente Stilelibero, il quale, coadiuvato per l’occasione da Pietro Cantelmo e Giorgio Santangelo, ha organizzato una splendida serata-tributo incentrata sull’opera dello scrittore italo-americano, famoso in particolar modo per le storie di Arturo Bandini, prima fra tutte “Chiedi alla polvere” (è probabile che lo abbiate letto, ma se non lo avete fatto, mi sento di dirvi che ne vale assolutamente la pena). Una qualità di scrittura eccellente, veramente americana nel senso epico del termine, che in libreria potete posizionare fieramente accanto a John Steinbeck, Truman Capote, Charles Bukowski, il meglio del XX secolo, senza paura di sbagliare collocazione. La puntualità degli interventi, curati da Giorgio Santangelo - studente in Lettere a Bologna, che ha ripercorso l’opera di John Fante per la tesi di laurea di primo livello- e la passione che lo stesso ha profuso in questa ricerca hanno convinto la regista Giovanna Di Lello a lasciar proiettare gratis per questa serata speciale il documentario da lei realizzato, “John Fante- profilo di scrittore”, con importanti contributi della famiglia di Fante, dei suoi studiosi, dei suoi colleghi. La libreria Stilelibero è piccolina, e non eravamo meno di sessanta persone, seduti su sedie, sgabelli, a terra, in piedi, una buona metà del pubblico non superava i trent’anni di età. Un silenzio attentissimo ha accompagnato i sessanta minuti di durata del filmato, preceduto dalle letture di brani con le voci di Eva Rutica, Pietro Cantelmo, Marco Di Gregorio, inframmezzati dagli interventi musicali di Luca Raio, musicista, che con voce, chitarra e armonica ha eseguito Lonely are the free, di Steve Earle, e The ghost of Tom Joad, di Bruce Springsteen, per portare tutto l’uditorio in America, con l’immaginazione che visualizza d’insieme i suggestivi scenari desertici del Colorado, i fumosi alberghi economici di inizio secolo scorso che hanno ospitato gli scrittori agli albori della carriera, tra sogni di fama, tenace volontà di far arrivare al pubblico le loro storie, soldi contati ed enormi sacrifici pur di non tornare indietro ammettendo la sconfitta. Degno completamento della serata, un ottimo vino rosso con tarallini e scaldatelli, sempre gratis, per cementare che la cultura, la lettura, sono esperienze che si possono condividere con modalità conviviali cementate, inossidabili. Da una serata così si esce più felici di quando siete arrivati, perché sapete qualcosa in più di prima, perché vi consola che c’è gente che non accantona mai i sogni, perché un bicchiere di buon vino in compagnia, dopo belle letture e buona musica è meglio sempre di qualsiasi altra sostanza, pure se non vi fa vedere gli angeli. Ne stanno preparando altre, di serate così, da Stilelibero. Stay tuned. E buon 2014!
L'immagine è tratta da un'opera del pittore foggiano Savino Morelli, scomparso nel 2012.