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  • Pubblicata il: 10/06/2021 00:58:33

Comune, la commissaria prefettizia ‘insegna’ a Landella come utilizzare i beni confiscati alla mafia

Un'intera palazzina richiesta all’Agenzia Nazionale per rispondere al disagio abitativo

Due appartamenti, rispettivamente di 124 e 128mq, collocati all’interno di una stessa palazzina in contrada Pietrafitta, una traversa di Via Napoli all’altezza dell’Hotel Holiday, compreso il terreno circostante. Sono questi gli immobili confiscati alla mafia per i quali la commissaria straordinaria del Comune di Foggia, Marilisa Magno, ha manifestato all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione dei Beni Sequestrati e Confiscati l’interesse all’acquisizione al patrimonio comunale. Lo scopo è di destinare gli immobili ad alloggi per contenere il disagio abitativo. L’idea è di farlo candidando il progetto al bando regionale in corso sul riutilizzo dei beni.

PROCEDURA EFFICIENTE. Occorreva l’arrivo di Marilisa Magno, insediatasi da sole due settimane al Comune di Foggia dopo le dimissioni del sindaco Franco Landella, per sbloccare l’eterno 'immobilismo sul tema degli immobili confiscati alla mafia. Per passare dalle parole ai fatti, alla commissaria prefettizia sono bastate poco più di due settimane. Tutto è partito dalla comunicazione con cui, lo scorso 17 maggio, l’Agenzia Nazionale ha comunicato l’acquisizione definitiva al patrimonio dello Stato di cinque cespiti immobiliari presenti sul territorio del Comune di Foggia: quattro appartenenti a una stessa palazzina in contrada Palafitta (nella foto ndr) e un deposito, in precedenza di proprietà della famiglia Bruno, ubicato in località Quadrone delle Vigne. Il 3 giugno scorso in Prefettura si è tenuto un incontro preparatorio alla conferenza dei servizi convocata dall’Agenzia per la decisione sull’eventuale acquisizione comunale. Nel corso della riunione è stata individuata la possibilità di utilizzare gli appartamenti di contrada Pietrafitta per ‘soddisfare il permanente stato di disagio abitativo’. Detto, fatto: dopo aver acquisito il parere favorevole del dirigente del Servizio Politiche Abitative sull’utilizzabilità degli immobili a tali scopi, Marilisa Magno con delibera n.8 del 4 giugno scorso ha approvato la manifestazione di interesse, completata da una delibera successiva del 9 giugno che ha preso atto di alcune richieste di modifica pervenute dalla stessa Agenzia nel corso della conferenza.

BANDO IN SCADENZA. Una procedura più che efficiente. Occorre tuttavia continuare a fare in fretta. È corsa contro il tempo perché il bando regionale a cui si vuole partecipare - ‘Dal Bene confiscato al Bene riutilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile’ - è in scadenza il prossimo 30 giugno 2021. Solo pochi giorni, dunque, per predisporre il progetto e inviare la candidatura. Eppure si tratta di un bando emanato e attivo sin dallo scorso 30 aprile 2020 che, solo per una casualità, è stato prorogato fino a fine mese. Sino a ora, tuttavia, nessuno ha pensato di candidare il Comune di Foggia.

LA TRASPARENZA. Resta, poi, un altro dato di fatto. Finalmente a Palazzo di Città, così come richiesto dal Codice Antimafia, la procedura di destinazione di un bene confiscato avviene in assoluta trasparenza. In albo pretorio sono presenti dati catastali, particelle, mappali, foto e destinazioni urbanistiche dei beni. Così come sono ampiamente pubblicizzate le procedure di scelta effettuate. Non si sa nulla o quasi, invece, di tutti gli altri beni confiscati alla mafia in capo al Comune da oltre 10 anni . Dopo svariate vicissitudini, per la cosiddetta 'Villa Lanza' è ancora in corso la destinazione dell'immobile a Comunità alloggio 'Dopo di noi'. Ma ci si è arrivati attraverso una procedura opaca e contestata. C'è poi un oliveto di cui non è dato conoscere le particelle catastali. Ma intanto, per lo stesso, è stato approvato un progetto e sono stati approvati contratti di collaborazione con esponenti antimafia da migliaia di euro. La commissaria Marilisa Magno è in carica temporaneamente per portare avanti la gestione ordinaria dell’Amministrazione. Nulla di eclatante, insomma, se non fosse che al Comune di Foggia anche l’ordinario appare come qualcosa di straordinario.

di Michele Gramazio