La questione legata agli improvvisi licenziamenti di
114 dipendenti da parte dell'impresa G&W electric, società americana subentrata nel 2019 nello stabilimento di produzione di apparecchiature elettriche in zona Asi a Foggia, arriva sui banchi del Parlamento e diventa un caso nazionale.
SINISTRA ITALIANA. Ad occuparsene in primo luogo è Sinistra Italiana che, dopo aver partecipato con una propria delegazione allo
sciopero indetto dal personale, ha predisposto e depositato un'interrogazione parlamentare a risposta orale al Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Il testo è stato curato da Marco Barbieri e presentato dalla senatrice Ilaria Cucchi. Il documento ripercorre la storia della G&W electric, 20 milioni di fatturato, per il 90% realizzato oltreconfine in più di 40 Paesi. Lo scorso 18 gennaio con un'improvvisa comunicazione, Confindustria Foggia ha informato le organizzazioni sindacali dell'avvenuta messa in liquidazione della società. Scrive Sinistra Italiana: “a far dubitare della fondatezza delle ragioni addotte alla chiusura dell’azienda, vi è da un lato l’indicata presenza di una notevole aliquota di personale precario e dall’altro il fatto che nella stessa comunicazione aziendale si indica che i licenziamenti “verranno effettuati nei tempi necessari alla Società per evadere gli ordini già accettati”, mostrando come il mercato dei prodotti di questa impresa non sia affatto estinto, come i vertici aziendali avevano sempre riferito alle rappresentanze sindacali”. Critiche anche al metodo adottato “che ha fatto a meno di ogni confronto sindacale preventivo”. Da qui la richiesta a governo e ministero di apertura di un tavolo tecnico “che esplori tutte le possibili soluzioni anche eventualmente attraverso la cessione dell’azienda e/o l’intervento degli ammortizzatori sociali, utili a garantire la continuità dei rapporti di lavoro e a scongiurare il pesante impatto sociale che i licenziamenti avrebbero sul tessuto sociale della provincia interessata".