21 Marzo / Una “scorta mediatica” per i giornalisti minacciati
Il seminario su Mafia e Informazione
Dopo il corteo e la lettura dei nomi delle vittime innocenti di mafia in Piazza Cavour la manifestazione organizzata da Libera non è finita ma è continuata con sette seminari tematici. Presso l'auditorium della Biblioteca Provinciale si è tenuto quello sul tema: “Foggia e la Puglia, periferie dell’informazione. La narrazione delle mafie, la memoria delle vittime”.
GLI OSPITI. A parlare del tema c'erano Giuseppe Volpe, Procuratore della Repubblica di Bari, Beppe Giulietti, presidente della Fnsi, Paolo Borrometi, presidente di Articolo 21, Marilù Mastrogiovanni, giornalista de Il Tacco d’Italia, Daniela Marcone di Libera e Christian Caliandro dell'Accademia Belle Arti di Foggia. A moderare è stato chiamato il giornalista Lorenzo Frigerio, di Libera Informazione.
I PARTECIPANTI. Strapiena la sala il cui accesso inizialmente era riservato solo alle persone registrate, ma quando ci si è trovati di fronte a persone arrivate da ogni parte d'Italia si è scelto di aprire a tutti. Tra gli altri presenti un gruppo di studenti giunti da Casarano dopo un percorso iniziato con Marilù Mastrogiovanni e un folto di gruppo di scout con i loro immancabili zaini.
VOLPE E MASTROGIOVANNI. Il Procuratore Volpe ha sottolineato il lavoro svolto dal suo ufficio, le risorse impegnate ma anche le difficoltà di coprire tre province in particolare per il tempo necessario a raggiungere il Gargano in auto. Mastrogiovanni si è concentrata sulla mafia del Salento e quanto sia ancora pronunciare i nomi di alcuni delle vittime di mafia.
BORROMETI. Paolo Borrometi, giornalista sotto scorta per le aggressioni e le minacce subite dai mafiosi, tra le altre cose ha illustrato il concetto di “scorta mediatica”, secondo il quale se un giornalista viene minacciato per un'inchiesta altri suoi colleghi ne parlano e provano a unirsi al suo lavoro, in questo modo non solo i mafiosi non riescono a fermare l'indagine ma ottengono un effetto contrario perchè la diffusione delle notizie diventa ancora maggiore.
GIULIETTI. Molto seguito anche l'intervento di Giulietti, che ha ricordato agli studenti che anche loro possono contribuire alla lotta alla mafia, ad esempio usando i social network per condividere e diffondere le notizia sulle inchieste invece che per sbeffeggiare o bullizzare i proprio compagni. Inoltre ha anticipato che, dato che il nuovo contratto di servizio della Rai prevede l'impegno a finanziare un progetto di giornalismo investigativo, il sindacato da lui presieduto chiederà di iniziare con la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia e lo slovacco Jan Kuciak, entrambi uccisi di recente per le loro inchieste.
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