Il 3 ottobre a Foggia, la richiesta davanti a Palazzo di Città: “Il Comune riconosca lo Stato di Palestina”
Presentata l’istanza a Prefetto, Sindaca e Provincia
“Vogliamo che anche le istituzioni locali si mobilitino insieme a noi per il riconoscimento dello stato della Palestina. Per questo abbiamo chiesto ufficialmente a Prefetto, Presidente della Provincia e Sindaca di rendere attuale questa proposta”.
LA MANIFESTAZIONE. È quanto emerso durante la manifestazione del 3 ottobre che ha coinvolto anche centinaia di partecipanti foggiani: studenti, lavoratori, sindacati e persone comuni scese in piazza per protestare contro quanto sta accadendo a Gaza. Oltre che contro le misure – giudicate inadeguate e complici di Israele – del Governo italiano nei confronti degli italiani fermati e arrestati nelle scorse ore durante l’abbordaggio della Flotilla da parte delle navi di guerra dell’esercito israeliano.
ATTO FORMALE. “Sappiamo bene che si tratta di un atto simbolico e politico – è stato detto questa mattina davanti a Palazzo di Città – ma chiediamo comunque un atto formale in grado di poter esercitare pressioni sul Governo, affinché si attivi per imporre sanzioni durissime a Israele e interrompa qualsiasi collaborazione. Ciò che sta avvenendo è un’atrocità inimmaginabile, non è una guerra, ma una criminale pulizia etnica per occupare illegalmente la Palestina, uccidendo e deportando civili”.
LA FLOTILLA. Infine, l’affondo diretto a Meloni e alti rappresentanti governativi per quanto avvenuto nelle acque internazionali a largo della Palestina, cuore della protesta nazionale e dello sciopero generale. “L’aggressione alle imbarcazioni che trasportavano cittadini e cittadine italiani rappresenta un fatto di estrema gravità: un colpo inferto all’ordine costituzionale”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.