I giovani attori del laboratorio del Liceo classico Lanza
“L’eroina è il luogo dei sentimenti, delle pulsioni, dell’emotività, dell’istinto, è quel mondo naturale dove forze contrapposte si attraggono, respingono e formano miscele esplosive”. La grande ambiguità di un personaggio, Medea, al centro della rappresentazione teatrale in programma lunedì 11 giugno al Teatro U. Giordano di Foggia (ingresso 20.30, sipario 21). A realizzarla, il laboratorio teatrale “Gli in…Certi” del Liceo classico V. Lanza, a cura del regista e attore Michele d’Errico, con la direzione artistica della docente Mariolina Cicerale. In scena: ‘MEDEA contro MEDEA’, liberamente tratto dalla Medea di Euripide.
NON SOLO MATER TERRIBILIS. “Medea rappresenta tutte le donne che abitano in noi. Figlie, madri, mogli, amanti, seduttrici, amiche, dal giorno in cui siamo venute al mondo, femmine”. Le parole della scrittrice Andrea Marcolongo, ospite di recente delle Celebrazioni dei 150 del Liceo classico ‘Lanza’, ben evidenziano la natura sfaccettata del personaggio di Medea , spesso presentata, in modo parziale, esclusivamente come maga e ‘mater terribilis’ colpevole di infanticidio. Medea, invece, declina nella sua personalità aspetti complessi e contrastanti, luci e ombre: questo il motivo, ancor oggi, delle sue molteplici interpretazioni.
TRAMA. La tragedia Medea di Euripide venne rappresentata per la prima volta nel 431 a.C. ad Atene nello stesso anno in cui ebbe inizio la Guerra del Peloponneso , durante le Grandi Dionisie. Medea e Giasone si sono rifugiati a Corinto dopo varie peregrinazioni in seguito alla conquista del vello d’oro. Dal loro matrimonio sono nati due figli. Quando i figli sono ancora piccoli, Giasone decide di ripudiare la moglie per sposare Glauce, la figlia di Creonte, il re di Corinto. Creonte, temendo che Medea, sdegnata, possa costituire un pericolo per i due futuri sposi, ordina l’esilio per lei e per i figli. Medea riesce, astutamente, a commuoverlo e a rimandare di un giorno la partenza, giorno che le servirà per attuare la sua vendetta. Giunge frattanto a Corinto Egeo, re di Atene, al quale Medea strappa una promessa di aiuto e di asilo per il futuro. Medea, decisa nel suo proposito vendicativo, finge così di riappacificarsi con Giasone e invia addirittura i suoi figli con doni di nozze per Glauce: un peplo e un diadema, entrambi imbevuti di un potente veleno che fa morire atrocemente la giovane donna e suo padre, invano accorso in aiuto. La morte di Glauce e di Creonte non placa la collera di Medea che, per annientare completamente Giasone, trova la forza di uccidere anche i figli, i cui cadaveri porterà via con sé, in fuga sul carro alato del dio Sole, invocando per Giasone una vecchiaia straziata dal dolore e dal rimorso.
GLI ATTORI. La compagnia teatrale dell’istituto foggiano, da nove anni attiva, vedrà recitare quest’anno, nell’importante cornice del Teatro U. Giordano, questi i giovanissimi attori: Beatrice Di Leo, Chiara Ferrazzano, Lorenzo Casolaro, Nicolò Manfredi Farina. E nel coro: Alice Alloggio, Marta Andreano, Rebecca Biccari, Cristina Caione, Benedetta Curato, Martina D’Agnone, Ludovica Fontana, Roberta Lanotte, Elena Lombardo, Alessia Minese, Flavia Parrella, Francesca Pia Santoro, Angelica Stelluto, Talienti Francesca. Trucchi di scena a cura di Marta Coli, Valentina Nardella. Presentano: Tanyta Antonellis e Edoardo Jori. Allestimento curato grazie all’aiuto della docente Rosella Franciosa.
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