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Alessandro Haber è Sigmund Freud, nella prima della stagione del Cerchio di Gesso

Al Teatro del Fuoco, 3 e 4 dicembre, “Il Visitatore”

“Freud non crede in Dio, Dio non crede a Freud. Ma quello che gli è entrato in casa, il visitatore, siamo sicuri sia davvero l'Onnipotente?”. Si gioca tutto su questo equivoco dialettico lo spettacolo d'apertura della stagione teatrale del Cerchio di Gesso, “Sognando l'America io resto qua”, al via martedì 3 e mercoledì 4 dicembre al Teatro del Fuoco (ore 21) e organizzata insieme con la Provincia, il Comune di Foggia e il Teatro Pubblico Pugliese (LEGGI LA PRESENTAZIONE UFFICIALE). Aprono Alessandro Haber e Alessio Boni, con un'opera di Eric-Emmanuel Schmitt, per la regia di Valerio Binasco: “Il Visitatore”.
 
UNA DELLE OPERE PIU' IMPORTANTI DEGLI ULTIMI ANNI. “Io non parlo con un uomo che si presenta come un ladro e si rifiuta di dirmi chi è”. A parlare è Sigmund Freud, l'inventore della psicoanalisi, mente “simbolo” del Novecento, incarnazione, forse, del vitalismo intellettuale della prima metà del secolo scorso. Si rifiuta di avere a che fare con un personaggio che, piombatogli in casa, nel suo studio di Vienna, asserisce di essere nientemeno che Dio. Ma Parlerà Freud, interpretato in questa messa in scena dal notissimo attore Alessandro Haber, meritevole con Alessio Boni e il regista Valerio Binasco di aver riproposto in tour nazionale un'opera che, nei primi anni '90, ha praticamente incantato mezza Europa, grazie all'intuizione del suo autore (il giovane professore di filosofia Eric-Emmanuel Schmitt). 
 
E' UN PAZZO O E' DIO?. L'ambientazione della storia è quella sull'orlo della follia nazista: siamo nel 1938 e lo scopritore dell'inconscio umano vive una crisi esistenziale, preda dei suoi fantasmi e di quelli prodotti dai suoi stessi simili, addirittura compatrioti. La sua Austria infatti, da poco è stata annessa al Reich, e lui non sa se fuggire o restare. Un uomo (l'attore Alessio Boni), forse un mendicante, forse un pazzo, forse Dio in persona, prova ad avere a che fare con lui, ateo da sempre e da sempre convinto dell'inesistenza di Dio. Il loro scambio di visioni, è lo spettacolo. Di più: la follia umana, il capitolare degli eventi in un momento cruciale della storia dell'uomo e le loro rispettive osservazioni, creano dal nulla uno spettacolo ricco di tensioni. Oltre ad Haber e a Boni, saranno in scena ne “Il Visitatore”, anche Francesco Bonomo e Nicoletta Robello Bracciforti.
“Freud non crede in Dio, Dio non crede a Freud. Ma quello che gli è entrato in casa, il visitatore, siamo sicuri sia davvero l'Onnipotente?”. Si gioca tutto su questo equivoco dialettico lo spettacolo d'apertura della stagione teatrale del Cerchio di Gesso, “Sognando l'America io resto qua”, al via martedì 3 e mercoledì 4 dicembre al Teatro del Fuoco (ore 21) e organizzata insieme con la Provincia, il Comune di Foggia e il Teatro Pubblico Pugliese (LEGGI LA PRESENTAZIONE UFFICIALE). Aprono Alessandro Haber e Alessio Boni, con un'opera di Eric-Emmanuel Schmitt, per la regia di Valerio Binasco: “Il Visitatore”.
UNA DELLE OPERE PIU' IMPORTANTI DEGLI ULTIMI ANNI. “Io non parlo con un uomo che si presenta come un ladro e si rifiuta di dirmi chi è”. A parlare è Sigmund Freud, l'inventore della psicoanalisi, mente “simbolo” del Novecento, incarnazione, forse, del vitalismo intellettuale della prima metà del secolo scorso. Si rifiuta di avere a che fare con un personaggio che, piombatogli in casa, nel suo studio di Vienna, asserisce di essere nientemeno che Dio. Ma Parlerà Freud, interpretato in questa messa in scena dal notissimo attore Alessandro Haber, meritevole con Alessio Boni e il regista Valerio Binasco di aver riproposto in tour nazionale un'opera che, nei primi anni '90, ha praticamente incantato mezza Europa, grazie all'intuizione del suo autore (il giovane professore di filosofia Eric-Emmanuel Schmitt). 
E' UN PAZZO O E' DIO?. L'ambientazione della storia è quella sull'orlo della follia nazista: siamo nel 1938 e lo scopritore dell'inconscio umano vive una crisi esistenziale, preda dei suoi fantasmi e di quelli prodotti dai suoi stessi simili, addirittura compatrioti. La sua Austria infatti, da poco è stata annessa al Reich, e lui non sa se fuggire o restare. Un uomo (l'attore Alessio Boni), forse un mendicante, forse un pazzo, forse Dio in persona, prova ad avere a che fare con lui, ateo da sempre e da sempre convinto dell'inesistenza di Dio. Il loro scambio di visioni, è lo spettacolo. Di più: la follia umana, il capitolare degli eventi in un momento cruciale della storia dell'uomo e le loro rispettive osservazioni, creano dal nulla uno spettacolo ricco di tensioni. Oltre ad Haber e a Boni, saranno in scena ne “Il Visitatore”, anche Francesco Bonomo e Nicoletta Robello Bracciforti.

di Alessandro Galano


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