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Alloggi in Via Einaudi, sei anni dopo gli stessi guai: pioggia in casa, infiltrazioni e disabili a rischio

“Negli ultimi tre giorni i vigili del fuoco sono intervenuti già due volte”

“Alloggi popolari temporanei, ricavati da una struttura inizialmente adibita ad uso uffici, di appena un piano, riconvertita in tutta fretta a uso abitativo. Almeno fino alla promessa assegnazione, per le numerose famiglie che vi alloggiano, di una fantomatica palazzina a quattro piani della quale non si sa ancora nulla e che, con ogni probabilità, non è mai esistita”.

SEI ANNI DOPO, L’ARTICOLO E’ ANCORA ATTUALE. Cominciava così un articolo di Foggia Città Aperta datato 19 settembre 2014 (LEGGI), pezzo d’apertura di un’inchiesta volta a far emergere la difficilissima situazione dei residenti di uno stabile di Foggia ubicato in Via L. Einaudi. Sono passati più di sei anni da allora ma, purtroppo, quell’incipit è ancora maledettamente attuale, come confermano video e foto inviati in redazione da uno dei condomini della palazzina. “Stiamo vivendo negli alloggi – si legge nel messaggio ricevuto – con perdite d’acqua piovana e crepe nelle mura dovute alle infiltrazioni, negli ultimi tre giorni i vigili del fuoco sono intervenuti già due volte. Siamo stati al Comune ma le politiche abitative e tutti gli enti competenti non hanno saputo dare una risposta concreta”.

UN INDEGNO FILM GIA’ VISTO. Cambiano le Giunte, dunque, ma restano i guai. E questi sono tutti a carico dei cittadini, rimbalzati da questo a quell’ufficio comunale nella vana – e kafkiana – speranza che la soluzione arrivi dal cielo. Per ora dal cielo, anzi dal soffitto, arriva solo pioggia e, con essa, il disagio di un indegno film già visto e già denunciato più volte, come conferma l’articolo di sei anni fa della nostra testata: “le aperture superiori, poste come sbocchi d'areazione, fanno sì che in caso di pioggia vi sia il rischio di allagamento, essendo insufficienti e mal funzionanti i pochi canali di scolo presenti. La stessa areazione interna agli appartamenti, a quanto si apprende contestualmente ai bagni degli alloggi, risulta al limite dell'idoneità”.

BAMBINI E DISABILI GRAVI. Secchi nelle camere delle abitazioni e all’interno della palazzina, a raccogliere l’abbondante acqua piovana dei giorni scorsi. Crepe nei soffitti e sulle pareti. Infiltrazioni, umidità ovunque. Una situazione invivibile aggravata dalla presenza nello stabile di bambini e disabili gravi, proprio come sottolineato dalla lettrice e come evidenziato, sempre sei anni fa, in un altro articolo sul medesimo argomento, nel quale un video raccontava l’impossibilità da parte di una persona inabile di varcare la soglia del proprio bagno di casa (LEGGI). Abitazioni assegnate dal Comune, a suo tempo, ma del tutto prive del criterio di accessibilità previsto dalla legge: “quanto basta – come scrivevamo nel 2014 – per rendere al limite della dignità umana la vita quotidiana della signora anziana oggetto della denuncia”.

di Alessandro Galano


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