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Dai cieli di Foggia decollano gli F35 per allenare alla guerra i piloti israeliani: in corso l’operazione ‘Falcon Strike 21’

Impegnati con le Forze aeree italiane, britanniche e americane

Partono dalla base aerea di Amendola gli aerei da guerra che dal 6 giugno scorso e fino al prossimo 15 giugno, sono impegnati nell’operazione ‘Falcon Strike 21’. Si tratta di un’esercitazione militare destinata ufficialmente, secondo quanto riferisce la Difesa americana, “ad ottimizzare l’integrazione tra gli aerei di 4^ e 5^ generazione e ad accrescere il livello di cooperazione nei campi della logistica e del trasferimento dei caccia F-35” ma che, invece, secondo quanto riferito da un alto ufficiale israeliano al giornale “Times of Israel”, è destinata ad allenare i piloti della stella di David in previsione di attacchi all’Iran.

GIOCHI DI GUERRA. In tanti sicuramente avranno udito in questi giorni i rumori dei caccia sorvolare i dintorni di Foggia. Nei cieli italiani sono in corso veri e propri allenamenti alla guerra. Gli aerei partono da Amendola seguendo i corridoi Poseidon e Brown (ndr: riportati nella foto principale tratta dal sito Desk Aeronautico) con limitazioni al traffico aereo civile. Le operazioni proseguiranno fino al 15 giugno dalle 9,30 alle 11,30 e dalle 12 alle 17 con interruzione nel weekend. Oltre agli F-35 di Israele, USA, Regno Unito e Italia, parteciperanno all’esercitazione i caccia F-16 statunitensi, insieme a un aereo da ricognizione Gulfstream “Eitam”, un Boeing “Re’em” e due jet da rifornimento della Israeli Air Force, un aereo da rifornimento KC767 italiano, un aereo da rifornimento KC130J italiano, un aereo da ricognizione Gulfstream “Eitam” italiano e un aereo da rifornimento Voyager A330 britannico. Questi aerei fronteggeranno una flotta di velivoli italiani comprendente Eurofighter Typhoons, jet da combattimento AMX International, Panavia Tornados, droni Predator ed elicotteri Bel Augusta che agiranno simulando un attacco di un’aviazione nemica. “L’Iran è il nostro obiettivo” ha dichiarato ai giornalisti israeliani un alto ufficiale israeliano, con la garanzia dell’anonimato, aggiungendo che l’esercitazione ‘Falcon Strike 21’ servirà a preparare i piloti israeliani per l’utilizzo degli aerei da caccia contro le forze iraniane. Nell’operazione, inoltre, saranno utilizzati missili terra aria.

LE PROTESTE. L’esercitazione è stata ampiamente pubblicizzata in Israele (ndr con tanto di foto degli aerei ad Amendola, allegate a questo articolo). La Difesa Americana ha comunque reso nota l'operazione mediante la pubblicazione di un comunicato stampa sul sito istituzionale. Salgono invece, le proteste per il totale silenzio del Ministero della Difesa e dell’Aeronautica militare. Secondo la Rete Italiana Pace e Disarmo la mancata comunicazione è dovuta all’imbarazzo per il fatto che gli F35 israeliani impegnati in Italia sono gli stessi che hanno bombardato solo qualche giorno fa la Striscia di Gaza, causando la morte di 230 palestinesi tra cui 65 bambini, 35 donne e 17 anziani e ferito oltre 1700 persone. “Chiediamo – scrive la Rete - che questa esercitazione militare venga sospesa fino a quando non vi saranno informazioni precise al riguardo ed invitiamo il Parlamento ad interpellare urgentemente il Ministro della Difesa affinché renda conto dell’esercitazione in atto, delle sue finalità e delle ripercussioni sui processi di distensione nella zona mediorientale e sulla politica estera e di difesa dell’Italia che, come sancisce la nostra Costituzione, “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (articolo 11)”.

di Michele Gramazio


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