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Amiu presenta il piano della differenziata. Pate: "I foggiani si riavvicinino all'azienda". Magno: "Finalmente un contratto, per protestare servono motivazioni"

Dopo aver messo in cassaforte il servizio di raccolta e gestione rifiuti di Amiu Puglia per i prossimi 9 anni, i Commissari del Comune di Foggia hanno presentato il piano di raccolta differenziata. Si comincerà con quella dell’umido in una porzione di città (quella compresa tra Corso del Mezzogiorno, Viale Virgilio, Viale Michelangelo e Via Gandhi) ampia 30mila abitanti e con 12mila utenze attive. A presentare il progetto di raccolta differenziata a Foggia il neo presidente di Amiu Puglia Pate, il direttore generale Antonello Antonicelli, i commissari Marilisa Magno e Sebastiano Giangrande e la responsabile della comunicazione Valentina Scuccimarra. Obiettivo: togliere la città dall’emergenza cui è stata costretta negli ultimi mesi.

LA STRATEGIA. “Non amo molto parlare del passato, più che altro perché mi sono insediato da poco – dice il presidente Pate -. Venire a Foggia è stato tra i primi atti che ho fatto e ho trovato una ottima interlocuzione da parte dei Commissari. Foggia deve voltare pagina, non si può più ragionare nei termini del servizio che la città ha ricevuto negli ultimi anni. Vogliamo chiedere ai Foggiani un riavvicinamento dei cittadini con l’azienda e questo passa da un percorso fatto di differenziazione della raccolta, con un intervento pilota ma che è propedeutico a un piano industriale importante su cui vigileremo per assicurarci che il servizio venga effettuato nel miglior tempo possibile”.

IL CONTRATTO. “Non si tratta di rinnovo ma di un vero contratto che prevede cosa deve fare Amiu e cosa il Comune di Foggia – puntualizza Marilisa Magno -. C’è un know how che già esiste, la garanzia occupazionale, abbiamo incontrato i sindacati e li abbiamo tranquillizzati. Nel futuro, poi, se Amiu non dovesse funzionare si può arrivare sino alla risoluzione del contratto. Non c’è nulla di definitivo, mettiamoci in gioco tutti e vediamo se Amiu risponde alle nostre valutazioni e alle garanzie che ci ha dato”.

LE PROTESTE. Ma le associazioni non ci stanno e denunciano alcune incongruenze. Una di queste riguarda gli inerti. Il Decreto Ministeriale del 26 maggio 2016 impone che possano essere computati a raccolta differenziata i “rifiuti da costruzione e demolizione (inerti cod. 170107 e 170904) limitatamente alle quote provenienti da piccoli interventi di rimozione eseguiti direttamente dal conduttore della civile abitazione, nella misura di 15 kg/ab per anno. Per una città come Foggia gli inerti non possono essere matematicamente e legalmente superiori a 2.205.000 kg. Il Decreto Ministeriale 152 del 27 settembre 2022 stabilisce invece che a partire dal 4 novembre appena trascorso i rifiuti inerti derivanti da costruzione e demolizione non sono più qualificati come rifiuti. “A Foggia oltre il 50% della misera raccolta differenziata di AMIU è dopata da un quantitativo totalmente ingiustificabile ed illegale di inerti, che di certo non sono frutto degli scarti dei cittadini. I dati sulla nostra produzione di rifiuti e sulla nostra raccolta sono gravemente falsati. Quasi 12 milioni di kg di inerti, laddove a Milano sono circa 6 – 7 milioni. Secondo il piano industriale approvato dei commissari Foggia sarebbe la più grande produttrice di rifiuti della Puglia, tacendo e facendo finta di niente rispetto a questi 12 milioni di inerti”, dicono le associazioni promotrici della protesta che andrà in scena oggi dinanzi al Comune di Foggia. Altra questione è il TMB (Trattamento meccanico-biologico): “La gestione dell’impianto foggiano Tmb rappresenta una frode ai danni dei cittadini foggiani – dicono le associazioni -. Tutti i costi di gestione compresi i dipendenti impiegati presso detto impianto sono esclusivamente a carico del comune di foggia dunque dei cittadini foggiani, i proventi, invece vengono contabilizzati in bilancio e al netto di ulteriori eventuali spese sostenute da Amiu Puglia spa, vengono successivamente ripartiti tra i due soci partecipatari, in proporzione alle quote possedute: Bari 79% e Foggia 21%. Peccato che il Comune di Bari non sostenga alcun costo di gestione per detto impianto e gli utili siano finalizzati ad incentivare e supportare la raccolta differenziata porta a porta che a Foggia appare impossibile da attuare”.

LA RISPOSTA. Così risponde la Magno: “Le associazioni le abbiamo incontrate in tempi non sospetti e ci hanno portato le loro valutazioni alle quali abbiamo risposto. Ci sono varie forme per protestare, tutti sono liberi di farlo ma bisogna portare delle motivazioni. Ora finalmente abbiamo un contratto e dobbiamo sfatare un mito: l’emergenza rifiuti non era una problematica di Amiu ma di conferimento nelle discariche. Abbiamo deciso di ridurre l’indifferenziato perché va ad intasare le discariche a valle. La Dirigenza del Settore Ambiente e la Polizia Locale sono deputate al controllo del servizio, non è vero che quel piano industriale è sbagliato. Abbiamo verificato i dubbi delle associazioni ma non è come dicono loro”.

di Saracino Nicola


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