LA GESTIONE. "Al di là della disputa politica - spiegano dal Comitato - ci siamo chiesti: cosa si aspetta il cittadino foggiano dal servizio di nettezza urbana?
Noi pensiamo che si debba pretendere un servizio puntuale e decoroso a costi adeguati e sostenibili e con una quota importante di raccolta differenziata.
A tutt'oggi dobbiamo rilevare che, invece, AMIU continua a distinguersi per un servizio insufficiente, a costi elevati e con una quota di raccolta differenziata che pone Foggia in coda alle classifiche nazionali. Siamo consapevoli - prosegue la nota - di come questa situazione si trascini ormai da troppo tempo, e che nemmeno la gestione commissariale della Città di Foggia sia riuscita a dare una svolta positiva, confermando anzi un impegno contrattuale con AMIU per ulteriori nove anni, alla "modica" cifra complessiva di 200 milioni di euro".
I DATI. "E, proprio perché questo Comitato non è mai stato inerte sul tema (lo testimoniano battaglie, esposti, manifestazioni che ci hanno visto promotori o comunque protagonisti), ci teniamo ad affermare con forza - sottolineano dalla Società Civile - il nostro impegno improntato all'obiettività e indipendenza.
Chiediamo, dunque, che lAmministrazione esca da questa accettazione supina dello status quo, che pare essere condizione ineluttabile e immodificabile.
Vorremmo inoltre sapere: gli utili di AMIU che sin dall'inizio sono stati redistribuiti ai soci, quindi anche al Comune di Foggia nella sua quota parte del 21%, a che cifra complessiva ammontano?
Come sono stati spesi? Sono mai stai utilizzati, ad esempio, per contenere o ridurre la TARI dellanno successivo, che invece è aumentata?
Oppure gli utili sono stati spesi per altro?"
IL CONTRATTO. "Aggiungiamo - rimarcano dal comitato cittadino - che gli estremi per una rinegoziazione del contratto, a causa di inadempienza parziale del fornitore AMIU (a partire dalle percentuali di raccolta differenziata garantita), sono già evidenti. Si potrebbe ritrattare per avere condizioni più favorevoli per la città?
L'ipotesi più drastica sarebbe la risoluzione del contratto, con una successiva gara pubblica europea per laffidamento del servizio, ma se lAmministrazione ritiene di non percorrere questa strada, come cittadini pretendiamo una rinegoziazione del contratto con AMIU nell'interesse reale ed esclusivo dei cittadini foggiani e non, come è accaduto invece con la questione GPS e la gestione delle soste tariffate, dove alla fine chi ci ha rimesso è stato sempre e solo il semplice cittadino".
LA GIUNTA. Poi, il richiamo a Lucia Aprile, attuale assessora all'Ambiente. "Lo pretendiamo dalle forze politiche della maggioranza, e soprattutto da chi oggi è ai vertici della Giunta comunale ma che, nel passato recentissimo, era in prima linea sul fronte AMIU.
Ci aspettiamo prese di posizione nette e non l'elogio sperticato ad una compartecipata che ci regala un servizio scadente.
E non basta certo una campagna pubblicitaria a sorpresa sull'isola pedonale a migliorare magicamente la realtà dei fatti.
Ci duole ancor più constatare come le logiche partitiche abbiano per l'ennesima volta prevalso, imponendo una difesa d'ufficio dell'esistente, con esponenti di spicco di AMIU che escono dal Consiglio Comunale monotematico addirittura rafforzati nelle loro posizioni, dopo affermazioni paradossali, che ribaltano sulla cittadinanza la responsabilità di un servizio indiscutibilmente inadeguato.
Alle logiche partitiche di questa amministrazione, quindi, dedichiamo il titolo del nostro comunicato: M'AMIU, non m'AMIU..., confidando in risposte più serie della casualità di una margherita sfogliata per noia".
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.