Stampa questa pagina

Assenteisti, è bagarre tra Landella e il consigliere Mainiero: al centro, la figura del dirigente Stanchi

Tra precisazioni e smentite, la verità sfugge

Uno precisa di non aver mai ricevuto alcuna segnalazione in merito a presunti assenteisti. L’altro controbatte sostenendo di non aver mai comunicato nulla di così diretto, ma di aver riferito soltanto il “mancato collocamento” presso l’ufficio preposto del dirigente coinvolto nell’inchiesta, Antonio Stanchi (di recente sospeso dal servizio, LEGGI). E intanto, il botta e risposta non gioca a favore della verità (e delle responsabilità) e non risponde, soprattutto, alla domanda cardine che pende sulla faccenda: quanto si sapeva a Palazzo di Città in merito alla cattiva abitudine di timbrare il cartellino e non andare a lavorare? (LEGGI).

“MAI STATO INFORMATO DA MAINIERO”. “Il consigliere comunale Giuseppe Mainiero non mi ha mai segnalato, né attraverso comunicazioni inviate via mail né attraverso altre forme, che all’interno della struttura che ospita il Servizio Attività Economiche vi fossero situazioni di assenteismo o tecniche fraudolente di attestazione della presenza del personale dipendente”. Questa la nota del sindaco Franco Landella che, entrando nello specifico, continua così: “In nessuna circostanza Mainiero ha avanzato al sindaco segnalazioni in questo senso, motivo per il quale la tesi secondo la quale io sarei stato informato per tempo della vicenda finita sulle cronache nazionali è evidentemente destituita di ogni fondamento, come è facilmente riscontrabile dalla corrispondenza intercorsa tra lui ed il mio Ufficio di Gabinetto. Le numerose comunicazioni trasmesse dal consigliere Mainiero e dall’allora assessore Moffa alla mia persona, infatti – si legge ancora – avevano come oggetto situazioni del tutto diverse da quelle che sono state al centro dell’inchiesta della Procura dalla Repubblica di Foggia”.

IL DIRIGENTE STANCHI NEL MEZZO DELLA FACCENDA. Una precisazione, quella del Sindaco, che però non corrisponde alla lettera con quanto invece sostiene di aver dichiarato lo stesso consigliere Mainiero che, nella sua nota (per la verità non chiarissima), chiama in causa direttamente il Segretario Generale Guadagno, sostenendo come quest’ultimo non avrebbe mai affermato di aver ricevuto “comunicazioni relative all’assenteismo dei lavoratori, e pertanto sarebbero destituite di ogni fondamento le mie dichiarazioni circa la consapevolezza sua e del Sindaco su ciò che accadeva nel plesso dell’ex annona”. Più avanti poi, il Capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale è ancora più netto, precisando “di non aver mai affermato di aver comunicato comportamenti illegittimi dei dipendenti relativamente all'abuso dei cartellini. Diversamente – continua Giuseppe Mainiero – ho provveduto a segnalare all’allora dirigente al Servizio, avv. Mimmo Dragonetti, la circostanza che nonostante il Sindaco avesse provveduto ad assegnare lo Stanchi ad altro servizio, in pendenza di una richiesta di provvedimento disciplinare ad opera dell’ex assessore Moffa, questi stazionasse in un luogo diverso da dove era stato assegnato dal Sindaco dove avrebbe dovuto svolgere il suo lavoro, cosa questa che le indagini avrebbero accertato”.

“L’INERZIA DEL SEGRETARIO GENERALE” (E LA MOGLIE DI STANCHI). Una situazione che Giuseppe Maniero dichiara di aver poi segnalato alle Autorità, esattamente in data 15 gennaio 2015, dopo aver “registrato l’inerzia del Segretario Generale”, colpevole, secondo quanto si apprende ancora dal comunicato del consigliere comunale, di non aver ripristinato la “corretta collocazione dello Stanchi presso la sede di Corso Garibaldi dove era ubicato il Servizio assegnatogli”. In quella circostanza inoltre, Mainiero segnalava anche che: “la procedura che individuò la Posizione Organizzativa per l’ex Annona nella persona della moglie del dirigente sig. Stanchi fosse viziata”.

“MI SAREI ATTIVATO IMMEDIATAMENTE”. Una serie interventi, dunque, quelli del consigliere, che non sembrano entrare direttamente nell’inchiesta dei dipendenti assenteisti del Comune ma che, in forma indiretta, avrebbero sollevato dubbi sul corretto (e onesto, come pare) funzionamento della cosiddetta tecnostruttura. Tesi, o presunta tesi contestata nei fatti dal sindaco Landella, convinto del proprio operato così come si legge nel seguito della sua nota: “Se il consigliere Mainiero mi avesse segnalato i casi che hanno determinato l’intervento della Magistratura, mi sarei attivato immediatamente, assumendo tutte le decisioni del caso, in coerenza, peraltro, con l’atto di indirizzo consegnato ai dirigenti del Comune di Foggia al momento del mio insediamento. Un atto – continua il Sindaco – che disponeva il dovere per ciascun dirigente di non limitarsi al controllo del tabulato “marcatempo”, ma di verificare personalmente ogni mattina la presenza del personale con conseguente comunicazione delle presenze, entro le ore 9.00, al Servizio Personale. Un atto di indirizzo finalizzato proprio ad attuare un più stringente e puntuale controllo in chiave anti-assenteismo.Una richiesta di controllo – conclude – che ho allargato anche ai Consigli di Amministrazione di Amgas SpA ed Ataf SpA e che, come è noto, ha prodotto proprio recentemente interventi e sanzioni importanti a carico del personale dipendente, sia nella prima sia nella seconda azienda”.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload