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“Bianca come i finocchi in insalata”, storia divertente e tragica di un’insegnante

Al Piccolo Teatro Impertinente, la Compagnia del Calzino

Bianca non è più giovanissima. Non è bella. Non è ricca (subaffitta una stanza con uso cucina dall’odiosa e prepotente Signora Rizzotto). E probabilmente non è mai stata particolarmente amata o capita. Oggi però si sente amata dal Signor Direttore, il suo Antonino, Preside della scuola elementare in cui Bianca insegna.

DIVERTENTE E TRAGICO. Comincia così lo spettacolo in programma sabato 26 e domenica 27 gennaio al Piccolo Teatro Impertinente di Foggia, dal titolo “Bianca come i finocchi in insalata” della Compagnia del Calzino. Scritto e diretto da Silvia Marchetti, con Andrea Ramosi unico attore in scena e organizzato e distribuito da Theatron 2.0, selezionato al Torino Fringe Festival 2018 e per Stazioni d’Emergenza 2018, nonché semifinalista “In-Box 2018”. Uno spettacolo divertente, semplice, a tratti grottesco, ma profondamente tragico in quello che, con il sorriso sulle labbra, viene detto, vissuto, attraversato. “Bianca è la contraddizione dell’essere umano – si legge nelle note di regia – strampalata e banale, confusa e dispotica, sottomessa e intransigente, materna e spietata, donna e... Arrendevole nella vita, trova la sua apparente rivincita (destinata anch’essa al fallimento) nell’insegnamento, dove riesce a diventare finalmente sopraffattrice”.

BIANCA E’ FELICE, ANZI NO. La trama ruota attorno a questa presunta seconda giovinezza vissuta da Bianca, grazie all’incontro con il Signor Direttore, fatta di entusiasmi, farfalle nello stomaco, rinnovata passione per l’insegnamento. Tuttavia fin dalle primissime battute del testo si avverte che qualcosa non va, che qualcosa di morboso aleggia nell’animo di Bianca e cresce di ora in ora, alimentato dall’interminabile attesa dell’amante che tarda a raggiungerla o dalla mancanza di rispetto che la sua classe sembra riservarle.

UN DIALOGO CON UNA SOLA PARTE. Pensato inizialmente come monologo, lo spettacolo è diventato a tutti gli effetti un dialogo di cui si sente solo una parte. Bianca parla continuamente con qualcuno che per lei c’è: parla con la sua amica Giuliana, con la Signora Rizzotto, con Tonino e la sua ostile famiglia, con i suoi allievi svogliati. La vita di Bianca procede esattamente come i suoi dialoghi: lei annaspa sempre più nelle sue incertezze, affoga nella mancanza di risposte, sballottata tra sprazzi di lucida consapevolezza e totale negazione della realtà, tra deliri di onnipotenza e completo annichilimento, fino a non capire più neppure i segnali che il suo stesso corpo le invia (info: Piccolo teatro impertinente; 3206212489 – 08811961158).

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di Redazione 


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