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Biblioteca Provinciale “La Magna Capitana”, uno esulta l’altro no. E in mezzo, “ballano” i lavoratori

La Regione si farà carico di 70 impiegati della cultura delle ex province. Basteranno?

Per il duo Emiliano/Piemontese è il mantenimento della parola data: “L’abbiamo detto e l’abbiamo fatto, la Regione salva La Magna Capitana”. Per Landella invece, che cita anche i timori del direttore della Biblioteca Franco Mercurio, si tratta solo di propaganda: “Purtroppo i numeri valgono più delle dichiarazioni ad effetto e degli slogan, 70 posti non bastano”.

UN “FIORE ALL’OCCHIELLO” CHE RISCHIA DI PERDERE I SUOI SERVIZI. È questo, infatti, stando all’ultima disposizione della Giunta guidata dall’ex sindaco di Bari, il numero messo a disposizione dalla Regione per accogliere il personale delle ex Province attualmente impiegato nel comparto cultura: 70 unità che, da dipendenti provinciali destinati a “scomparire” a causa della riforma Delrio, passeranno invece al rango di dipendenti regionali. Una decisione mirata proprio al settore dei musei, delle pinacoteche e, come ha sottolineato ieri nella propria nota lo stesso assessore al Personale della Regione Antonio Nunziante, delle biblioteche, tale da permettere al governo di Bari di “affrontare con più serenità questioni come la funzionalità di strutture come la Biblioteca provinciale di Foggia, autentico fiore all’occhiello del sistema bibliotecario provinciale e di altre istituzioni culturali”. Serenità minata, a detta del sindaco di Foggia, Franco Landella, dalla considerazione dell’esiguo numero di posti messo a disposizione da Emiliano e soci, non in grado di accogliere tutti gli oltre 100 dipendenti impiegati negli ambiti culturali provinciali. Che tradotto, aggiunge il Sindaco nella sua nota, significa questo: “La Magna Capitana vedrà contrarre la platea del proprio personale, con l’ovvia conseguenza di non poter assicurare i servizi erogati sino ad oggi”.

58 LAVORATORI SU 70 POSTI. Al di là di ogni esultanza politica, come i tweet di Emiliano e i post sulla propria pagina facebook da parte dell’assessore al bilancio Raffaele Piemontese – per Landella: “parole di propaganda spese al fine di alleviare l’impatto politico della decisione” – molto dipenderà, come hanno fatto sapere da Bari, dalle prossime riunioni previste. Domani intanto, giovedì 28 gennaio, è stato convocato l'Osservatorio regionale per la distribuzione delle funzioni non fondamentali delle Province e, a detta di Piemontese, la priorità verrà data ancora una volta al comparto cultura. Una buona intenzione che però, conti alla mano, rischia di rivelarsi comunque insufficiente per quanto riguarda il caso del “fiore all’occhiello” Biblioteca: tale proprio perché in grado di offrire numerosi servizi e strumenti grazie all’impiego di ben 58 lavoratori – tra ieri e oggi, per fare un esempio, in occasione della Giornata della Memoria, ci sono state visite da parte di scolaresche e presentazioni di libri, oltre al consueto lavoro quotidiano. Difficile, in sostanza, che, pur accogliendo tutti i 58 dipendenti della Magna Capitana, si riesca a soddisfare con i restanti 12 posti la richiesta di tutti gli altri comparti culturali delle ex province (matematica alla mano, sono quasi 30 i lavoratori scoperti).

“BRUCIATA LA STRADA CHE PORTA A FRANCESCHINI?”. Da un lato, insomma, c’è l’atteggiamento fiducioso della Regione, con Emiliano e Piemontese in primis, che rivendicano comunque il ruolo istituzionale assunto da Bari (in tempi stretti, va detto) e la priorità data alla cultura e, indirettamente, alla Biblioteca di Foggia. Dall’altro però, permane la sfiducia del Sindaco che infine, nella sua nota, scarica anche la stessa strategia adoperata a monte dal Governatore pugliese. “Sarebbe stato forse opportuno attendere l’apertura di quel tavolo con il Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo che tutti avevamo auspicato ed invocato prima della ripartizione del personale operata ieri dalla Giunta regionale – ha dichiarato infatti Landella – perché oggi il rischio, come peraltro evidenziato dallo stesso Direttore Mercurio, è che la decisione della Regione Puglia di prendere in carico le funzioni bibliotecarie ma non tutto il personale, ‘bruci’ la strada che portava al Ministro Dario Franceschini”. E intanto, tra le due visioni contrastanti, a stare in mezzo, per una volta, non è la verità. Ma i lavoratori.

di Alessandro Galano


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