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Torna Uroboro concerti: il duo "Bologna violenta" al Groove Live Club

Torna il collettivo Uroboro Concerti che propone un altro appuntamento musicale, si tratta di Bologna Violenta progetto musicale nato da Nicola Manzan a cui si è poi aggiunto Alessandro Vagnoni. Il concerto si terrà al Groove live club alle 22 di venerdì 8 dicembre con ingresso gratuito.

GLI ORGANIZZATORI. Uroboro concerti si autodefinisce: “un collettivo di professionalità riunite dal sacro vincolo etico di salvare il rock n'roll in terra Dauna, qualsiasi cosa accada. Promoter, appassionati, designer, comunicativi, liberi professionisti, tecnici del suono e luci, producer, facchini, giostrai, orchi e streghe - dal basso e senza patrocini – per riempire il vuoto istituzionale con i migliori tour nazionali della scena indipendente e non”.

IL GRUPPO. Bologna violenta è un progetto nato nel 2005 da un’idea di Nicola Manzan, musicista trevigiano che da allora ha pubblicato sotto questo pseudonimo cinque album. I suoi lavori sono caratterizzati da sonorità estreme, in cui le batterie elettroniche vengono arrangiate con chitarre grindcore e orchestre classiche. Nel 2015 il progetto è diventato un duo con l’ingresso in formazione di Alessandro Vagnoni come batterista dal vivo e polistrumentista in studio.
Nicola Manzan è un violinista, polistrumentista e produttore trevigiano, ha lavorato in studio e dal vivo con artisti italiani ed internazionali, tra cui Jesu, Menace, Igorrr, Baustelle e Fast Animals and Slow Kids. Alessandro Vagnoni è un batterista, polistrumentista e produttore fermano che ha collaborato con band death metal quali Dark Lunacy, Resurrecturis, Infernal Poetry.

L’ALBUM. Cortina vuole essere un breve ma significativo manifesto della musica prog. L'intento degli autori è quello di abbattere quelle barriere, sia musicali che mentali, che ci portano ad ascoltare e a scrivere musica che si rifà sempre a standard tradizionali e oramai obsoleti. Da qui il titolo Cortina, come ad indicare una sorta di cortina di ferro, una barriera spesso invisibile che ci impedisce di fare dei passi in direzione diversa da quella già conosciuta, quindi verso territori ignoti ed inesplorati.
Partendo da questo presupposto, si è deciso di abbandonare le tradizionali chitarre di stampo grindcore e metal e di rendere il tutto più crudo e viscerale con l’utilizzo di una batteria vera, di un violino e di un vecchia pedaliera per organo. I titoli delle composizioni sono un chiaro omaggio a Demetrio Stratos, noto cantante degli Area.

INFO. Per informazioni si può andare sulla pagina fb di Uroboro concerti e in quella dell’evento

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di Sandro Simone


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