Borgo Mezzanone, c’è chi "starnazza" e chi si sporca le mani: l’analisi di Foglio di Via
Ghetto: la “visione” di Franco, e quella di Yvan
“Due idee differenti per affrontare il tema dell’immigrazione. Due visioni completamente opposte. La prima populista, vuota e priva di soluzioni; la seconda inclusiva, propositiva, concreta. Da una parte Franco Landella, sindaco leghista di Foggia, dall’altra Yvan Sagnet, cavaliere della Repubblica e fondatore di No CAP l’associazione internazionale anti-caporalato impegnata nel promuovere e valorizzare le aziende agricole che rispettano la legalità e i diritti dei lavoratori”.
DEMOLIZIONI E “DOPO” DEMOLIZIONI.È l’incipit con cui si apre la netta analisi di Emiliano Moccia sul giornale di strada “Foglio di Via”, realizzato con il contributo dei senza fissa dimora che associazioni come i Fratelli della Stazione, da anni, in sostituzione delle amministrazioni locali, provano a reinserire nel tessuto sociale. Un’analisi che prende spunto dalle ultime uscite social del sindaco neofita leghista Franco Landella, a caccia di voti e di poltrone future – dopo lo schiaffo di Fitto alla cognata, LEGGI – in seno a un elettorato che di “ghetto” proprio non vuol sentire parlare. Neanche le realtà che si occupano – davvero – di questo problema vogliono sentir parlare di ghetto: la differenza, come scrive Foglio di Via, sta tra chi tenta di risolvere la cosa per il bene di tutta la comunità e chi parla di “demolizioni” (a proposito, a quando le ruspe?) senza spiegare il “dopo” demolizioni. Insomma, riprendendo il giornale, tra chi starnazza e chi si sporca le mani.
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