Tangenti al Comune, anche Bruno Longo e Antonio Apicella confessano e tornano in libertà
Revocati i domiciliari anche all'imprenditore Luigi Panniello
L'ex consigliere comunale di Forza Italia Bruno Longo, il medico in pensione Antonio Apicella e l'imprenditore Luigi Panniello hanno ammesso di aver intascato tangenti dall'imprenditore molisano Massimo Palange e, per tale motivo, il gip di Foggia ha accolto, nelle giornate di lunedì 15 e martedì 16 marzo le loro istanze di scarcerazione.
LE AMMISSIONI. Tornano in libertà, dunque, tutti gli indagati dell'inchiesta 'Nuvola d'oro' ma l'operazione della Procura ha colto nel segno. Dopo le ammissioni di Antonio Parente, funzionario del servizio informatico del Comune di Foggia, già libero in attesa del processo dallo scorso 9 marzo, anche Bruno Longo, Antonio Apicella e Luigi Panniello hanno confessato le accuse. Il reato contestato dalla procura è quello di induzione indebita vale a dire quella di aver esercitato pressione sull'imprenditore Massimo Palange per farsi pagare tangenti dell'importo totale di 35mila euro in cambio di liquidazioni di fatture per il servizio icloud del Comune, prorogato in maniera anomala.
POSSIBILI PATTEGGIAMENTI. La condanna prevista per il reato configurato è pesante e va da sei a dieci anni e sei mesi. Sembra, pertanto, delinearsi la strategia difensiva: quella di ottenere sconti di pena previsti dal codice per il patteggiamento, la collaborazione nelle indagini e la restituzione delle somme. Scendere ad una condanna sotto i 2 anni consentirebbe di applicare la sospensione della pena. Il processo farà il suo corso, le ammissioni degli indagati tuttavia aprono uno squarcio definitivo su quanto avvenuto a Palazzo di Città.
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