Calcio Foggia, parla la Pintus: “Sono pronta a vendere le mie quote a Felleca immediatamente”
“La situazione di stallo non dipende certo da me. Sono pronta sia ad acquistare le quote di Felleca per poi programmare la prossima stagione sia a vendere immediatamente, allo stesso prezzo, le mie quote a lui. Con una sola condizione: vendo esclusivamente a Felleca perchè non conosco gli interlocutori con cui solo lui ha avuto contatti”.
LA POSIZIONE DELLA PINTUS. In una lunga chiacchierata con Foggia Città Aperta, Maria Assunta Pintus, socia al 50% con Felleca della controllante del Calcio Foggia, Corporate Investments Group, prova a chiarire la sua posizione in merito alla ormai nota querelle tra i due che, di fatto, bloccherebbe l'ipotesi di un ingresso in campo della Effe Investment, la società di proprietà di Pasquale e Raffaello Follieri.
LA CESSIONE DELLE QUOTE. “Non sono certo io a voler ostacolare questo grande progetto di cui tutti parlano” riferisce l'imprenditrice sarda. “Tutto voglio tranne che far male al Calcio Foggia. È questo il motivo per cui ho deciso di farmi da parte. Sono pronta a vendere immediatamente le mie quote ma lo farò esclusivamente per cederle a Felleca. Non conosco, infatti, gli interlocutori con cui solo lui ha avuto contatti e non ho mai avuto modo di vedere l'offerta ricevuta”. Per la vendita un'unica condizione, dunque: “Non essere presente in un preliminare che contempli la presenza di gruppi che non conosco”.
L'IPOTESI DELL'ACQUISTO. Maria Assunta Pintus non ci sta a passare per colei che si mette di traverso al futuro della società rossonera e prova a ripercorrere quanto avvenuto negli ultimi mesi. “Voglio ricordare che non solo sono pronta a cedere le mie quote ma prima ho tentato di acquistare quelle di Felleca”. Il riferimento è alla famosa richiesta di diritto di prelazione da lei accettata. “L'ho fatto a mezzo pec – rivela - chiedendo di acquistare le sue quote a 600mila euro, un prezzo che ho ritenuto congruo. Mi sono ritrovata, tuttavia, davanti a un diniego da parte sua perchè, come ha detto in pubblico più volte, ha intenzione di vendere solo al gruppo Follieri”.
I PASSAGGI SUCCESSIVI. “Dell'offerta ricevuta io non ne so più niente” continua a ricostruire la socia del Calcio Foggia. “Nel frattempo apprendo dalla stampa che la trattativa con il gruppo Follieri va avanti. Io stessa ricevo una proposta dall'ingegner Tedeschi che mi dicono persona riconducibile al gruppo Follieri. La rifuto per una questione di responsabilità non avendo i tempi per verificare la bontà e la correttezza di questa trattativa. Come detto, però, pur di non intralciare il lavoro sono pronta a uscire di scena vendendo a Felleca”.
LA RIUNIONE DAL SINDACO. La sua intenzione di cedere le quote è peraltro stata resa pubblica. “Veniamo convocati dal sindaco” ricorda. “Si parla nuovamente del gruppo Follieri anche se continuo a non sapere nulla dell'offerta ricevuta. Proprio in quella occasione, ho maturato la decisione di vendere la quota. Non sono certo io a ostacolare 15milioni di euro sul tavolo in 3 anni da parte di un gruppo con il quale non voglio fare un braccio di ferro. Non sono milionaria. Non comprendo solo il motivo per cui se sono pronti 15 milioni in 3 anni non è possibile liquidare con 600mila euro chi 'scoccia' contando gli scontrini dello store” ammicca facendo riferimento alle dichiarazioni che Felleca rilasciò a Foggia Città Aperta.
IL PROGETTO DELLA PINTUS. La Pintus è un fiume in piena: “L'unica proposta concreta attualmente è proprio quella legata al mio progetto che prevede l'acquisto delle quote di Felleca” evidenzia. “È un'offerta valida, vera a tutt'oggi. E' stato abbozzato anche un preliminare ai primi di giugno. Io continuo a dedicarmi a tale progetto perchè bisogna farsi trovare pronti. I miei 600mila euro per acquisire le quote di Felleca sono pronti lì da mesi. E non sono disponibili solo quelli: è naturale che si è pronti a metterne altrettanti per programmare il futuro. Dietro una stagione calcistica ci sono figure professionali da invididuare, il direttore sportivo, per esempio, è stato già individuato ma ovviamente non posso prendere impegni. Il nostro progetto nel Foggia è sempre stato immaginato a medio-lungo termine e non ho mai pensato di voler abbandonare a fine stagione calcistica. Abbiamo dichiarato di voler andare avanti sia in D che in C”.
LA PRESENZA DI MASI. Da più parti, in caso di permanenza della Pintus, si fa il nome di Sario Masi come possibile traghettatore di una cordata di imprenditori locali. Lei non ne fa mistero:”Che io rimanga per sempre da sola o che magari in futuro si affacci qualcuno per supportarmi o che ci sia già qualcuno pronto a farlo non credo faccia differenza. Ci tengo a sottolineare però che il diritto di prelazione è stato da me esercitato prima che fossi a conoscenza del fatto che Sario Masi avesse raccolto la disponibilità, di un gruppo anche abbastanza interessante, di imprenditori locali. Non precludo la strada a eventuali collaborazioni, magari molto vantaggiose per il Foggia per la propria competenza, esperienza e serietà, nel momento in cui venga accettata la mia proposta di diritto di prelazione”.
IL PASSATO. L'imprenditrice, attiva anche nel campo sanitario, ritorna anche sulla questione relativa alle trattative precedenti per la vendita della sua quota: “Ho avuto delle proposte e delle offerte per la vendita delle quote, questo è assolutamente vero ma non sono andate in porto. Non mi sembra però una grande notizia, peraltro non avrei potuto venderle senza l'ok dell'altro socio. Le offerte non mi sono sembrate congrue ed è finita lì. La proposta era arrivata proprio dalla stessa persona che poi è andata in tv a dirlo ai quattro venti, un signore che lavorava in società. Mi disse: "Una persona è interessata all'acquisto" e mi mise in contatto anche con l'avvocato Audiello ma ripeto, furono solo contatti”.
GLI APPORTI. Un altro motivo di dissidio è legato agli apporti finanziari differenti, immessi in società dai due soci. “È vero che Felleca ha effettuato apporti maggiori” ammette la Pintus. “Ma la differenza tra noi due è meno di 100mila euro. Ultimamente ho messo io i soldi anche per Felleca e Pelusi (un apporto di circa 50mila euro per il saldo urgente delle spettanze ai calciatori ndr). Ma gli apporti sono prestiti che comunque in un secondo momento possono essere restituiti. Il problema è che se qualcuno dice di aver messo da solo un milione di euro nel Foggia quando non abbiamo messo questa somma neanche in tre, i conti non tornano. Alla base delle nostre discussioni c'è proprio questa mancanza di rispetto”.
DISSIDI INSANABILI. Se dovesse permanere la situazione di stallo dunque? “Andare avanti con l'attuale compagine sociale è quasi impossibile” ammette con sincerità la Pintus. “Si tratterebbe solo di una tregua temporanea. Sono molto distanti i nostri punti di vista sulla gestione, sulla programmazione dei numeri e ci sono principi etici che non condivido. Il controllo di gestione non può essere considerato patologico come se fosse un ostacolo. È fisiologico in qualsiasi campo. Se necessario, io conto anche gli scontrini dello store. Lo faccio nell'interesse della squadra perchè se va bene 'il numero' riusciamo a comprare l'attaccante giusto. Tra noi, insomma, è incolmabile la distanza anche se saggiamente stiamo cercando di dialogare”.
IL BILANCIO. Intanto, incombe la scadenza per l'approvazione del bilancio: “È in corso una discussione ed è questo il motivo per cui non è stato ancora approvato” rivela la Pintus. “Anche su questo, tuttavia, non condivido, da parte di Felleca, il creare aspettative inutili su un aspetto ordinario della gestione della società. Il bilancio non provoca stravolgimenti. Andrà fatta l'analisi ufficiale dei conti e così verificheremo se la perdita è reale o solo una cosa mediatica. In caso, comunque, di necessario ripiano delle perdite saremo pronti a farlo. Lo dice il codice civile per cui è ovvio.
LE DUE IPOTESI. La Pintus, insomma, è in attesa delle mosse di Felleca. “O compro io e quindi sarò io a guidare il Foggia con il mio direttore sportivo, il mio allenatore, la mia rosa. Oppure vendo e me ne vado anche se manterrò un ottimo ricordo della città. La mia posizione è chiara. Mentre dall'altra parte si parla di ruoli da conservare in società (il riferimento è al fatto che in caso di ingresso di Follieri, Felleca resterebbe presidente ndr). Ho chiesto spiegazioni anche su questo. Ma come, mi chiedo: si vende il 100% e l'acquirente vi consente di restare in società? A voi sembra normale una cosa del genere?." “Io invece - prosegue - ho offerto a Felleca la stessa cifra che gli ha offerto Follieri. Non posso frappormi a 15 milioni di euro tutti per il Foggia ma, d'altra parte, non voglio vendere ad altri gruppi, non voglio essere presente in contratti in cui figurano gruppi che non conosco. Felleca ha sul tavolo il mio preliminare, basta che lo accetti e lo firmi. Tra l'altro, smettiamola di dire che io voglio tanti soldi. La valutazione del prezzo per acquistare la mia quota nasce dall'offerta che ha avuto lui, a questa mi sono attenuta ed è lo stesso prezzo al quale io sono pronta ad acquistare la sua quota. Felleca dice che ha la capacità finanziaria di andare da solo e che, se non basta lui, c'è anche Pelusi. Allora, mi chiedo, perchè non mi paghi 600mila euro e mi togli di torno?”.
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