La Carovana dei diritti arriva in Capitanata per ribadire il no all’autonomia differenziata: “la secessione dei ricchi”
Il 26 e 27 marzo, Foggia e Cerignola
“Nessuno sa che questo Disegno di Legge sta andando avanti, l’opinione pubblica è bombardata da sciocchezze, per questo motivo stiamo girando l’Italia organizzando assemblee pubbliche ovunque, a cominciare dalle scuole. È una situazione pericolosissima e dobbiamo sbrigarci”.
FOGGIA E CERIGNOLA. Tutto l’accoramento di Giuseppe Ciuffreda, segretario provinciale della Flc Cgil, il comparto sindacale che raggruppa i lavoratori della conoscenza – docenti, ricercatori, dottorandi, ma anche semplici studenti. Il pericolo in questione è la cosiddetta “autonomia differenziata” che, dopo il “passaggio” ottenuto al Senato lo scorso gennaio, corre spedita verso l’approvazione definitiva, per la gioia del ministro leghista Roberto Calderoli che ne ha concepito i tratti. Allo scopo di contrastarla pubblicamente e di informare i cittadini, il sindacato di Maurizio Landini ha organizzato la Carovana dei diritti che, nei giorni 26 e 27 marzo, passa e si ferma anche in Capitanata. A Foggia e a Cerignola.
PARI DIRITTI. Un camper itinerante, di fatto, partito da Roma lo scorso 16 novembre e in grado di raggiungere tutta la Penisola, macinando chilometri in nome di una protesta che – a detta delle opposizioni, ma non solo – rischia di dare il colpo di grazia al Meridione. “Una, Unica, Unita”: questo lo slogan della manifestazione che coinvolge personalità accademiche e politiche, lavoratori e lavoratrici della scuola, studenti e associazionismo e che, alle ore 9 del 26 marzo, sarà di scena al Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Foggia. “Partiamo da lì – spiega Ciuffreda – perché se mai dovesse diventare legge l’autonomia differenziata, per essere considerati dei cittadini con pari diritti non basterà più nascere in Italia, ma si dovrà nascere anche nelle regioni del Nord, quelle che avranno i soldi per garantire un’istruzione adeguata”.
CHI HA I SOLDI E CHI NON LI AVRA’. “È un’Italia spezzata quella stanno realizzando – continua il segretario – perché comparti cruciali come la ricerca, la scuola, il sistema universitario, per non parlare della sanità, dovranno dipendere unicamente dalle casse regionali: chi ha più soldi, investirà di più, chi non ne ha, ne metterà ancora meno. Per questo incontriamo docenti, studenti, ricercatori e dottorandi: per dialogare con loro su risorse e prospettive di oggi e di domani: sensibilizzare la popolazione in merito a ciò che sta accadendo”.
LE ALTRE TAPPE. Sempre il 26 marzo la carovana si sposterà in piazza della legalità, davanti al monumento dedicato a Francesco Marcone, per poi dirigersi alle ore 11 all’ITET “Notarangelo – Rosati”, accentrando ulteriormente il discorso sulla scuola e parlando anche del Sistema Sanitario Nazionale che, secondo i manifestanti, rischia di frantumarsi definitivamente a tutto svantaggio delle regioni meridionali. In serata, infine, alle ore 18.30, l’assemblea pubblica in via Lanza, alla quale parteciperà anche la sindaca Maria Aida Episcopo insieme ad altre autorità locali. Mentre il giorno dopo, 27 marzo, già dalle 8.30 il caravan sarà a Cerignola, nei luoghi confiscati alle mafie, presso le cooperative AlterEco e Pietra di Scarto.
LA SECESSIONE DEI RICCHI VOLUTA DALLA LEGA. “Davanti ai rischi dell’autonomia differenziata – chiosa infine Ciuffreda – persino gli elettori di Fratelli d’Italia restano basiti. All’assemblea pubblica, pertanto, abbiamo invitato i deputati di centrodestra del nostro territorio ma sappiamo che non verranno, quasi si vergognassero. La cosa più grave è che l’autonomia, se dovesse passare definitivamente, non ce la toglieremo mai più: è una legge blindata da cui non si potrà tornare indietro perché ad appannaggio del governatore regionale. È la secessione dei ricchi, in pratica, quella da sempre voluta dai leghisti”.
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