Stampa questa pagina

Cerignola, scaraventa il cane dalla finestra e tenta di uccidere la moglie

Violenza domestica: ne fanno le spese una donna e un cucciolo di pitbull

Una scena di ordinaria follia in uno dei rioni popolari della città di Cerignola. A fare le spese delle ire di un “invasato”, così come definito dagli stessi militari nella loro comunicazione ufficiale, sua moglie e un povero cucciolo di cane.

IL CANE SPIACCICATO A TERRA. Il fatto è avvenuto intorno alla mezzanotte di ieri, nel quartiere “Torricelli”, quando il 112 della Compagnia di Cerignola veniva allertato dalla telefonata di una donna che, in preda al panico, chiedeva l’immediato intervento dei Carabinieri dicendo che il marito voleva ucciderla. Sin dalle prime battute, i militari della pattuglia dell'Aliquota Radiomobile intervenuti, si trovavano davanti una scena raccapricciante: davanti al palazzo infatti, un cucciolo di pitbull giaceva morto al suolo, in una pozza di sangue. I militari, carpendo la gravità di ciò che stava accadendo, di corsa raggiungevano l’appartamento indicato dalla donna dove il marito, accortosi dell’arrivo degli uomini dell’Arma, si era barricato, rifiutandosi di aprire l’ingresso ai militari.

INFASTIDITO DAL CANE. Dopo aver accertato che la donna era riuscita a fuggire e che il marito non era più nelle condizioni di farle del male, i militari riuscivano ad aprire la porta di casa forzandone la serratura e, dopo una colluttazione con l’aggressore, riuscivano a bloccarlo e a condurlo in caserma per gli accertamenti del caso. Durante le prime indagini si accertava che l’uomo, infastidito dal cane, di sole poche settimane, lo aveva scaraventato dalla finestra del proprio appartamento, posto al sesto piano dello stabile, per poi tentare di fare lo stesso con la moglie, la quale, appena rientrata in casa e accortasi di quanto era accaduto, aveva iniziato a piangere, esasperando ulteriormente le ire dell'invasato.

MESI DI LITIGI E VIOLENZE. Successivamente, grazie anche alla testimonianza di alcuni vicini di casa, veniva accertato che erano mesi, ormai, che da quell’appartamento si sentivano grida e litigi, dovuti al marito orco che, per ogni banalità, usava violenze fisiche e psicologiche di ogni genere nei confronti della moglie e dei figli. Il responsabile, R. G. cl. '60, con alcuni precedenti penali per rapina, veniva quindi tratto in arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia, resistenza a Pubblico Ufficiale e per l’uccisione del cane e, su disposizione del P.M. di turno, associato presso la Casa Circondariale di Foggia.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload