Ai domiciliari per spaccio, viene sorpreso in casa ancora con la droga
Proseguono a Cerignola i servizi straordinari di controllo "ad alto impatto" da parte dei Carabinieri della locale Compagnia. Durante l’ultimo intervento, un pregiudicato di 51 anni è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
LA VICENDA. L’uomo, che lo scorso luglio era già stato arrestato dai Carabinieri poiché sorpreso a spacciare cocaina per le vie della città in sella a una bici elettrica, si trovava agli arresti domiciliari. Giovedì è stato sottoposto a perquisizione domiciliare e trovato in possesso di due involucri contenenti complessivamente 43,5 grammi di cocaina. Nell’abitazione i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno rinvenuto anche un bilancino di precisione, vario materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente e la somma contante di 235 euro, ritenuto provento dell’illecita attività di spaccio. Cocaina, denaro e il resto del materiale sono stati sottoposti a sequestro.
OLTRE 200 DOSI. Gli accertamenti svolti dal Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Foggia hanno consentito di stabilire che, stando alle tabelle ministeriali, dalla cocaina sequestrata si sarebbero potute ricavare oltre 200 dosi. Il 51enne è stato arrestato e, dopo la convalida dell’arresto, su disposizione del GIP del Tribunale di Foggia, è stato associato alla casa circondariale di Foggia.
IL PRECEDENTE. Solo pochi giorni prima, sempre a Cerignola, un altro pregiudicato, che si trovava ristretto alla detenzione domiciliare, era stato arrestato per lo stesso reato perché, durante un controllo, era stato trovato in possesso di una pianta di marijuana, tre dosi della stessa sostanza, una bottiglia di concime e materiale per il confezionamento della sostanza.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.