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Sorpresi a "ripulire" un'auto rubata, tre arresti per riciclaggio

A Cerignola, nell’ambito di mirati controlli volti al contrasto dei reati contro in patrimonio e, in particolare, i furti di autovetture, gli agenti di polizia hanno tratto in arresto per il reato di riciclaggio tre persone, due dei quali (classe ‘61 e ’89) con precedenti specifici e uno, classe ‘78, incensurato. 

LA VICENDA. Gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato di PS di Cerignola, avvalendosi del sistema Mercurio che, come noto, offre una risposta in tempo reale alle interrogazioni in banca dati, hanno notato un pregiudicato a bordo di una Fiat 500 L che, dai sistemi citati, risultava denunciata per sottrazione a Troia a inizio mese. L’esperienza investigativa ha portato gli operanti a sospettare che il soggetto a bordo dell’auto rubata stesse cercando di “piazzarla” sul mercato illecito. Tale intuizione si rilevava più che fondata in quanto, dal successivo servizio di osservazione e pedinamento, è stato appurato come la 500 L stesse entrando in una autorimessa sulla Via Ofantina di Cerignola, seguita, a breve distanza, da una Volkswagen Polo, guidata da una donna. 

IL CONTROLLO. Valutata l’opportunità di effettuare un controllo nell’autorimessa e predisposto il dispositivo di rinforzo in funzione di chiusura delle vie di fuga, gli operatori hanno poi fatto ingresso nell’area. La scena che nell’immediato si presentava alla vista degli investigatori confermava tutti i sospetti: tutti i presenti, infatti, alla voce “polizia”, si sono dati celermente alla fuga - in particolare i due operai già intenti nell’operazione di “taglio” della Fiat 500 L -, ma tutti prontamente bloccati. L’attività di ispezione dell’autovettura, nonché la perquisizione dell’intera area hanno dato contezza di una vera e propria centrale di riciclaggio. Da un lato, l’autovettura si presentava già con il pannello e la targa posteriori rimossi, atti tipicamente prodromici all’intento di occultamento della provenienza illecita del bene e dall’altro lato, disseminati per l’intera area venivano rinvenuti 12 pezzi tra centraline, cambi e propulsori, alcuni con la matricola dolosamente abrasa. 

ARRESTI E DENUNCE. Alla luce del quadro probatorio emerso il pregiudicato che aveva portato la 500 L all’autorimessa e i due operai che erano stati colti nella flagranza degli atti volti a “ripulire” il provento di furto sono stati tratti in arresto per il reato di riciclaggio. Tutti i pezzi “scottanti” , invece, sono stati attribuiti al titolare dell’autorimessa, deferito all’Autorità giudiziaria in stato di libertà per i reati di ricettazione e riciclaggio. Un’altra segnalazione all’Autorità Giudiziaria è stata fatta per la donna, poi rivelatasi la compagna del pregiudicato a bordo della 500 L, che aveva seguito l’auto rubata per poi offrire un mezzo “pulito” con cui lasciare il deposito insieme al compagno.

di Redazione 


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