Chiama i vigili perché la scuola “disturba la quiete pubblica”
Il problema? La classe di strumento musicale
Si è presentato con tanto di polizia municipale al seguito negli spazi della scuola “G. Pascoli” di Foggia, uno dei plessi dell’Istituto Comprensivo “Santa Chiara-Pascoli-Altamura”, sito in Piazza De Sanctis, pieno centro storico.
DISTURBO DELLA QUIETE. Sono già due volte in due settimane che accade. Un residente della zona, evidentemente infastidito, invocando un non meglio precisato “disturbo della quiete pubblica”, chiede l’intervento dei vigili urbani allo scopo di far interrompere la lezione in corso. Il problema? La classe di strumento musicale che, dal martedì al giovedì, come da statuto scolastico, è nel pieno delle regolari attività curricolari.
FATTO GRAVISSIMO. “Per ben due volte – denuncia la dirigente dell’istituto, prof.ssa Angela Maria Anna D’Arienzo – abbiamo visto l'intervento della polizia municipale, che si è presentata a scuola per interrompere le lezioni di strumento. Questo è per me un fatto gravissimo: se non si capisce la finalità di una scuola, che, nel contesto del centro storico di Foggia, costituisce un baluardo di legalità, se non si comprende che imparare uno strumento richiede pratica e che la pratica di uno strumento si traduce nei suoni, non vedo altro se non l'ennesimo segnale del degrado della civiltà”.
L’ORCHESTRA DELLA SCUOLA. “L'Istituto Comprensivo 'S.Chiara-Pascoli-Altamura', da tre anni a questa parte – continua la dirigente – è riuscito, con fatica e grande sforzo da parte di tutti i membri della comunità educante della scuola, ad avviare i percorsi ad indirizzo musicale nella scuola secondaria di I grado. I nostri alunni si cimentano con lo studio e la pratica di quattro strumenti – pianoforte, chitarra, violino e percussioni – cercando, giorno dopo giorno, congiuntamente ai docenti di strumento e di musica, di ‘costruire’ quella che sarà l'orchestra del nostro Istituto”.
L’INDIRIZZO MUSICALE. Le classi di strumento degli istituti a indirizzo musicale, inoltre, come sancito a livello ministeriale, devono aver luogo nelle ore pomeridiane, anche perché rappresentano una valida soluzione in termini di inclusione, operando contro la dispersione scolastica. “Ho sempre lavorato in scuole in cui la musica veniva insegnata e praticata quotidianamente – dichiara ancora la dirigente – sia di mattina che di pomeriggio, ed era considerata un valore, nonché un'opportunità di crescita e di realizzazione personale: per la prima volta, invece, con sommo stupore di tutti gli operatori della nostra scuola, ci troviamo di fronte a persone che la vivono solo come un disturbo o un mero fastidio”.
IN PASSATO. Nelle due occasioni in questione poi, il personale scolastico ha spiegato al residente e agli agenti che, com’è ovvio, non è assolutamente possibile interrompere un pubblico servizio com’è quello di una scuola. A quanto si apprende, inoltre, non è la prima volta che “il vicinato” si lamenta per le attività musicali della scuola. Lo scorso anno, oltre a lamentele verbali, qualche residente ha cercato di “disturbare” le lezioni di strumento in modo non proprio ortodosso, “contrastandole” con musica ad altissimo volume proveniente dalla propria abitazione – questo sì passibile di reato per disturbo della quiete pubblica.
LE GUARDIE A SCUOLA. “Per non infastidire, forse – conclude ironicamente la dirigente D’Arienzo – dovremmo provare a far suonare ai nostri alunni degli strumenti muti. Così sarebbero contenti i signori che ci hanno mandato le 'guardie' a scuola, come fossimo delinquenti, per chiedere di interrompere le lezioni di strumento? Ma lo sarebbero veramente? Meglio sarebbe, a questo punto, far tacere del tutto la musica fatta dai nostri ragazzi. Così, sarebbero maggiormente soddisfatti quei signori. E, arrivati a questo punto, perché non spingersi anche oltre e tacitare tutta la musica del mondo? Così sì che sarebbero del tutto pacificati con il mondo. Perché lo avrebbero reso un deserto muto, in cui solo loro possono parlare. Desertum fecerunt et pacem appellaverunt”.
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