Chiusura scuole dell'infanzia, stato di agitazione di docenti e ausiliari: "Commissari indisponibili al confronto"
Lo stato di agitazione di tutto il personale docente e ausiliario delle scuole dell'infanzia. E' la presa di posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, contro la delibera della Commissione straordinaria del Comune di Foggia, con la quale si dispone la chiusura di tutti i plessi delle Scuole
dell’Infanzia e dell’unico Asilo Nido comunale,
Una mobilitazione alla quale le organizzazioni sindacali sono giunte - si legge nella missiva indirizzata anche al Prefetto - "preso atto della indisponibilità dell’Amministrazione comunale ad un confronto costruttivo su decisioni e temi così delicati e importanti come, appunto, il Servizio Educativo Scolastico".
LE TAPPE. Nella lettera firmata da Mario La Vecchia (Fp Cgil), Marcello Perulli (Cisl Fp) e Luigi Giorgione (Uil Fpl) vengono anche indicate le varie tappe che hanno portato alla protesta, minando anche quella convinzione della commissione, espressa più volte dalla dirigente al ramo, di aver raggiunto l'intesa cone le organizzazioni sindacali. Nella ricostruzione della vicenda si parte dal 23 dicembre 2021, data nella quale erano stati convocati i sindacati per "una informativa circa la necessità di razionalizzazione del Servizio Educativo Scolastico comunale a causa del numero sempre inferiore di iscrizioni nelle scuole comunali". In questa riunione - scrivono i sindacati - "veniva palesata la volontà dell’Amministrazione di razionalizzare il Servizio di cui trattasi senza, però, evidenziare la volontà della Commissione Straordinaria di azzerare il servizio educativo scolastico con la
dismissione di tutti i plessi ad oggi funzionanti".
I PLESSI. Già dalla riunione del 23 dicembre, le sigle sindacali presenti hanno più volte evidenziato la "contrarietà a una lettura dei numeri superficiale che non teneva conto delle possibili ricadute sociali da valutare più attentamente rispetto ad una razionalizzazione intesa come graduale e
non radicale, soprattutto in un periodo storico a forte dispersione scolastica".
Nella successiva riunione del 27 dicembre i sindacati hanno rimarcato la necessità di una
razionalizzazione graduale che "tenesse conto degli aspetti di rilevanza sociale di alcuni plessi
tendendo a salvaguardare i plessi scolastici laddove le richieste di iscrizione continuano ad
essere superiori alla capienza massima prevista".
IL PROVVEDIMENTO. Nell’attesa di un provvedimento di graduale razionalizzazione del Servizio, però, il 10 gennaio 2022, con le iscrizioni già aperte delle scuole statali, la Commissione
Straordinaria ha pubblicato nell’Albo Pretorio dell’Ente la citata Deliberazione n. 39 con la quale
dispone la chiusura di tutte le Scuole dell’Infanzia e dell’unico Asilo Nido di gestione
comunale. "Le Organizzazioni Sindacali - sottolineano Cgil, Cisl e Uil -, dopo ripetuti incontri con i lavoratori del Servizio e con le
famiglie interessate dalla citata disposizione, nell’iniziare un percorso di mobilitazione hanno
inoltrato, in data 20 gennaio 2022, una proposta dettagliata con una richiesta di incontro per
cercare un punto di intesa rispetto ad una decisione, a nostro avviso, tanto inaspettata quanto
immotivata, senza riceverne alcun riscontro, che potrebbe anche configurare profili di
condotta antisindacale, censurabile a mente della Legge 300/70".
LO STATO DI AGITAZIONE. Da qui, il definitivo strappo. "Le mancate risposte dell’Amministrazione a qualsivoglia confronto e la totale indisponibilità anche
solo a rimodulare il provvedimento di chiusura del servizio - concludono i sindacati - , con le inevitabili e prevedibili gravi
ripercussioni sulle famiglie e sul personale interessato e, fatto ancor più grave, con le pesanti,
altrettanto prevedibili, ricadute sui livelli occupazionali, in particolare di quelle lavoratrici addette ai
servizi ausiliari che si ritroveranno senza più alcuna prospettiva occupazionale, impongono alle
scriventi OO.SS. di proclamare lo stato di agitazione e, non escludendo altre forme più incisive di
protesta, chiedono la formale attivazione della preventiva procedura di raffreddamento e
conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e della Legge 83/00 e successive modifiche".
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