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Le parole dell'anima, la foggiana Cinzia Rizzetti protagonista: "Premio dedicato a tutti i genitori che hanno conosciuto il dolore dei dolori"

A marzo l'annuncio, a metà maggio la premiazione. La foggiana Cinzia Rizzetti è stata tra le protagoniste dell'undicesima edizione del Premio letterario "Le parole dell'anima", aggiundicandosi due riconoscimenti. A Melito di Napoli, il 14 maggio scorso, la cerimonia di consegna dei premi del concorso, a cui hanno partecipato autori provenienti da tutta Italia.

I RICONOSCIMENTI. La poetessa foggiana ha ottenuto la Menzione d'onore sezione Antonio de Curtis "Totò" per "Nebbie alcoliche" e il terzo premio sezione Alda Merini per la poesia "Riposa figlio mio".

IL COMMENTO DELL'AUTRICE. "E' una grande emozione per me ricevere questo riconoscimento - spiega Cinzia Rizzetti - anche per la motivazione a calce della pergamena. Si sono colti i sentimenti e il grido di dolore che l'ode voleva trasmettere, quelli di un padre per la perdita del figlio ucciso da mani criminali. E' dedicato a tutti i padri e le madri, che hanno conosciuto il dolore dei dolori. A chi ha provato, e prova, l’intensità del patire per un figlio strappato a questa vita, al vuoto rimasto dentro ma che nonostante ciò non si arrende e continua a lottare per la verità e la giustizia. Questa vittoria è per loro. Bruno Vallefuoco, Pinuccio Fazio, Vincenzo Agostino e Natascia Lipari".

LA POESIA. Riposa figlio mio
"E stride questo silenzio.
Hanno fermato il tempo.
Strappato a questa vita, ai suoi affanni e ai suoi inganni.
La terra non ti è lieve se pregna delle mie lacrime e del mio dispiacere.
Riposa figlio mio, ciò che non posso fare io.
Ingiusto oggi il destino
che vede un figlio morto e vivo il suo assassino.
Distrutto questo amore dicono per errore.
Può mai essere un errore un uomo che un'altra vita toglie?
Può essere un errore ciò che la vita più non coglie?
Immagine perenne, giurata giovinezza.
E dell’uman respiro non v’è traccia.
Né un sussulto, né una faccia.
Affretto il mio passo per riprendere il ricordo.
Ma solo nel silenzio ti rivedo accanto.
Sei la brezza del mattino, la dolce carezza del fare lieve.
Sei nel calore di luglio che ho smesso di odiare.
Riposa figlio mio, ciò che non posso io.
Padre orfano di figlio e del tuo immenso amore.
Mi resterà per sempre il ricordo e tutto il suo dolere
Hanno fermato il tuo canto.
Io non ti avrò più accanto.
E chi nel dolore ha tratto frutti d'amore, vivrà di essi che mai si consumeranno"

di Redazione 


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