LA ‘DEREGULATION’. Nel commentare il weekend di attività della Polizia municipale - 7 interventi, per un totale di 270 chilogrammi di prodotti ortofrutticoli sequestrati, oltre a evitare lo svolgimento del mercatino dell’usato in via Gioberti e delle pulci in via Natola -, il sindaco torna infatti a incolpare l’amministrazione comunale precedente: «Sono tutti interventi mirati non solo a reprimere l’abusivismo commerciale, ma anche a prevenirlo attraverso un migliore presidio delle zone in cui vengono organizzati i mercatini abusivi – evidenzia Landella –. La nostra attenzione, dunque, è e resterà elevata di questo fronte, nel quale il Comune di Foggia, attraverso il Corpo di Polizia Municipale, intende fare fino in fondo la sua parte e supportare il lavoro delle Forze dell’Ordine, che colgo l’occasione per ringraziare per l’impegno e l’aiuto forniti. Purtroppo – è qui l’affondo di Landella - il proliferare dell’abusivismo commerciale, in particolare quello dei cosiddetti “mercatini” come quello di via Natola, è la conseguenza degli anni in cui la sensibilità politica e l’approccio operativo della precedente Amministrazione comunale in questa materia sono stati tutt’altro che all’altezza della situazione, con l’ovvia conseguenza di determinare quella profonda “deregulation” che è una delle più pesanti eredità ricevute dall’ex sindaco Gianni Mongelli e dall’allora assessore al ramo Franco Arcuri».
LA MERCE PRESA DAI BIDONI. Un attacco che trova la sponda dell’assessore alle Attività Economiche e alla Polizia Municipale, Claudio Amorese. «L’attività di controllo della città e quella sanzionatoria nei confronti degli abusi e del mancato rispetto delle regole continueranno con ancor maggior vigore – spiega -, proprio per affermare con forza i valori e i principi di legalità nell’ambito del commercio su aree pubbliche. Per quel che riguarda il mercatino abusivo di via Natola, inoltre, la sua interdizione sarà confermata nei prossimi fine settimana, con il dichiarato obiettivo di cancellare definitivamente questa esperienza di grave abusivismo che va avanti da ormai troppo tempo. Voglio ricordare, infatti, che la merce venduta da improvvisati operatori, privi di qualunque licenza commerciale o autorizzazione, nel cosiddetto “mercatino delle pulci” è in larga parte di dubbia provenienza e in molti casi arriva addirittura da cassonetti dei rifiuti».
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