"Chi è morto oggi?": così la 'gola profonda' al Comune di Foggia informava il clan mafioso
E' un dipendente del Comune di Foggia il soggetto, interno alla Pubblica Amministrazione anticipato dal procuratore nazionale Cafiero De Raho, raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare "Decima bis". Le indagini hanno appurato come un esponente del clan Trisciuoglio fosse praticamente di casa al Comune di Foggia, potendo entrare liberamente all'Ufficio Anagrafe.
LE ESTORSIONI. Giornalmente, l'uomo riceveva dal dipendente accusato l'esatto numero di decessi registrato in città. Tale possibilità ha consentito alla Società foggiana di rafforzarsi economicamente, modificando anche la modalità estorsiva delle imprese di onoranze funebri: se prima - come emerso attraverso l'operazione Osiride -, l'estorsione prevedeva il versamento di 500 euro mensili, ora i clan mafiosi hanno modificato la modalità costringendo al pagamento di 50 euro per ciascun funerale. Tutto ciò ha comportato un arricchimento del sodalizio mafioso, motivo per cui la Procura ha contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Il gip Francesco Agnino ha concordato con tale impostazione ritenendo che la condotta del dipendente ha contribuito al rafforzamento del sodalizio foggiano
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