L’Ataf e la profezia che si autoavvera: creare il “caso 24”
fino a quando non esploderà davvero
In sociologia la chiamano la profezia che si autoavvera. In sostanza, una previsione che si realizza per il solo fatto di essere stata espressa. La predizione genera l’evento e l’evento verifica la predizione. Devono aver studiato sociologia anche all’Ataf, perché è quella che provano a realizzare da diversi giorni. Nelle comunicazioni ufficiali stanno in tutti modi cercando di far esplodere il “caso 24”, fino a quando non ci riusciranno davvero.
L'IMPEGNO. Andiamo con ordine. Plauso all’Ataf e ai suoi dipendenti per la professionalità evidenziata in questi (difficili) giorni. E un ulteriore elogio per aver messo a disposizione il proprio parcheggio di via Protano per la sanificazione delle ambulanze. Il taglio delle linee è il frutto di una ordinanza sindacale e un invito a evitare spostamenti inutili: con l’ultimo provvedimento le corse caleranno del 63%, assicurando le linee che servono il Policlinico di Foggia (linee 1-2-5-10-11-26-30 e 33) e la linea suburbana verso la zona ASI, utilizzata da molti lavoratori.
IL "CASO". Tutto giusto. Tutto apprezzabile. Peccato, però, che da qualche giorno si usino parole come “criticità”, “sicurezza”, “interventi delle forze dell’ordine” con riferimento, in particolare, a una linea, la 24, che collega, per ricordarlo a tutti, Foggia a Borgo Mezzanone. Due note ufficiali dell’azienda che provano a lanciare il “caso”, collegando a una lettura superficiale, appunto, criticità, sicurezza, coronavirus e forze dell’ordine. Il tutto corredato da immagini che però stonano con il “disegno” dell’Ataf: i passeggeri, infatti, attendono civilmente di salire sul bus e rispettano, come da indicazioni, le disposizioni di sicurezza.
E così, l’unica arma per i comunicatori dell’Ataf resta l’immagine di poliziotti “costretti” a scortare il bus preso da extracomunitari. E l’utilizzo di quelle parole che, in un flusso continuo di informazioni, possa servire a far avverare la profezia.
LE IMMAGINI. Non posteremo qui il video, perché abbiamo ancora rispetto delle persone e l’effetto “zoo” auspicato dall’azienda lo potete andare a rincorrere su altri siti. Ovviamente, restiamo convinti della problematica legata a controlli e sicurezza personale e a tal proposito riprendiamo anche la raccolta fondi per dotare di mascherine e guanti chi vive nei ghetti. Ma non possiamo, pur ribadendo il plauso per quanto fatto, accettare che la comunicazione istituzionale dell’azienda di trasporto pubblico della nostra città possa speculare così barbaramente. L’epidemia finirà, evitiamo il contagio della stupidità.
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