Concerto di Capodanno, la sfortunata coincidenza: Vaccaro premiato mentre fuori uccidono
Avrebbe
preferito un evento più “tranquillo”. E invece, il procuratore capo presso il
Tribunale di Foggia, Ludovico Vaccaro, ha dovuto dividere la scena serale con
un omicidio.
IL PREMIO. “La gente di Foggia saprà reagire restituendo a questo territorio
il giusto ruolo in ambito regionale e nazionale” è stato, in sintesi, il suo
messaggio lanciato dal palco del Teatro Giordano, ricevendo dall’associazione
Daunia Classica il Premio Città di Foggia. Un riconoscimento dato al
personaggio dell’anno che si è distinto anche per meriti umanitari. “Vaccaro ha
dimostrato in modo continuativo di tenerci alla sua città offrendo continui
stimoli per reagire anche al disagio economico ed occupazionale. Una fragilità
sociale che consente un radicamento della criminalità”, ha sottolineato Enrico
Salerno, presidente dell’associazione Daunia Classica. Ieri sera al teatro
Giordano di Foggia la consegna della targa e della medaglia d’oro al
Procuratore Vaccaro alla presenza del sindaco di Foggia Franco Landella.
C'E' MUSICA E MUSICA. Subito
dopo la cerimonia spazio alla musica. Per il Concerto di Capodanno con un
repertorio vasto portato in scena dall’Orchestra Filarmonica Pugliese diretta
dal maestro Giovanni Minafra, in un concerto arricchito dal soprano Liacarmen
Maiorino e dal tenore Nazareno Darzillo. Ma a distanza di poche centinaia di
metri un altro suono aveva allertato la cittadinanza: quello degli spari in
viale Candelaro. Con il primo omicidio dell’anno. E così il procuratore si è
goduto poco e niente il suo premio e si è subito (ri)messo al lavoro. Mentre
nel chiuso del teatro comunale si brindava alla legalità, fuori si esplodevano
colpi (e botti) di criminalità e delinquenza. Nessuna colpa o responsabilità
del procuratore, ovviamente. Ma solo una singolare e sfortunata coincidenza che
suona come un ulteriore campanello d’allarme. C’è ancora tanta strada da fare e
quel premio, Ludovico Vaccaro, deve intenderlo solo come un traguardo volante.
Come quelli che nel ciclismo danno gli abbuoni. Per vincere la tappa e il Giro, però, purtroppo la strada è ancora
lunga. E il percorso è in salita. Servono tanti gregari. O forse, serve essere
tutti gregari.
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